Comprò una casa da una società indagata Confermata la sanzione disciplinare a Cordova

Le sezioni civili unite della Cassazione non salvano Agostino Cordova. Con la sentenza 28544 i giudici di piazza Cavour hanno confermato la condanna disciplinare del Csm nei confronti dell’ex procuratore della Repubblica di Napoli. La perdita di due anni di anzianità di carriera era stata comminata a Cordova in seguito alla vicenda di Affittopoli e contro di essa l’ex procuratore, oggi consigliere in Cassazione, aveva fatto ricorso. Inutilmente. Cordova aveva affittato per il figlio un appartamento di 305 metri quadrati nel centro di Napoli, in uno stabile ottocentesco di proprietà di una società di risanamento sotto inchiesta fin dal ’99. Ad aggravare la situazione, il fatto che l’indagine fosse condotta dallo stesso ufficio di Cordova. Inoltre, il magistrato aveva ottenuto un finanziamento dal Viminale per la messa in sicurezza della casa.
Insomma, il canone di locazione molto inferiore a quello versato dagli inquilini precedenti e il prezzo pagato poi per l’acquisto (640 milioni) avevano mosso gli inquirenti.

Ieri la Suprema corte ha sancito «la rilevanza disciplinare dei comportamenti ascritti al magistrato che risiede essenzialmente nel discredito che quelle condotte, anche al di fuori di ogni illecita preordinazione, sono idonee a gettare sull’esercizio dell’attività giudiziaria».

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