Comune, fuga dall’aula Ma destra e sinistra incassano il gettone

Record: altre due sedute saltate in un solo giorno. E per il Piano del territorio la strada è in salita

Comune, fuga dall’aula 
Ma destra e sinistra 
incassano il gettone

I nostri politici? Sono davvero pronti a tutto. Fuorché, non sia mai, a rinunciare al gettone. Sia chiaro, non quello guadagnato lavorando, ma anche quello intascato a sbafo. Dopo essere stati in aula giusto il tempo di uscirci. Pochi istanti. Quelli che passano tra l’inizio dell’appello e l’indicazione del capogruppo che si trasforma in capobranco e ordina ai suoi di uscire. Magari a malincuore, perché la coerenza morale rischia di mandare in fumo i 120 euro della seduta. A meno che... A meno che le sedute non siano due. E allora nella prima sta in aula la maggioranza (e prende il gettone) mentre la minoranza esce. Nella seconda esce la maggioranza e sta dentro la minoranza (a cui questa volta tocca il gettone). Alla fine tutti felici. Destra e sinistra. A casa presto. E col bottino in tasca. Mica tanta roba, per carità. Ma sempre soldi dei cittadini. E allora il dubbio è se faccia più male il costo della politica o la terribile sensazione di essere presi in giro con minuetti della politica che sono un insulto all’intelligenza.
E a chi per guadagnare gli euro a lavorare ci deve andare davvero. Sembra impossibile, eppure ieri tutto questo teatrino è andato in onda a Palazzo Marino. Da discutere il Pgt, non una delibera qualunque. Il piano urbanistico che la città aspetta da più lustri. Niente numero legale con il triste spettacolo di maggioranza e opposizione che entrano ed escono, nemmeno ci fossero le porte girevoli. Prima rispondono all’appello in 23 del centrodestra. Il che significa che ben 14 erano assenti. Nuovo appello e nuova seduta (in seconda convocazione) messa in calendario dal come sempre diligente presidente del consiglio Manfredi Palmeri per utilizzare il tempo discutendo almeno di altri argomenti. Roba che serve alla città, tipo la surroga di un componente della commissione di esperti, gli indirizzi dei bandi per i box, l’elezione dei componenti della commissione per i mercati all’ingrosso. E poi due ordini del giorno per Expo. Cose importanti per Milano e i milanesi che eleggono un consiglio perché di questo si occupi. Solo in 13 del centrosinistra in aula, a fronte dei 20 necessari per il numero legale. Col presidente Palmeri che ricorda come da dicembre il numero legale sia caduto ben 24 volte su 52 sedute. «Sarebbe auspicabile - il suo deciso invito - che su un provvedimento dichiarato prioritario e di rilevanza strategica per la città come il Pgt, il consiglio lavorasse anche in prima convocazione.
Utilizzando le ore previste». E ricorda che «non andrebbero perse le opportunità di lavoro anche su argomenti diversi e per oggi ne avevo programmati altri nove». Per il Pgt nuovo appello oggi alle 14,30 per proseguire con l’esame dei 198 emendamenti residui, nelle intenzioni fino alle 6 del mattino.

Appello al «tutti presenti» nella maggioranza per lunedì, per una seduta dalle 14,30 fino alla sera e per martedì, quando è prevista l’oltranza e, nelle intenzioni del centrodestra, la votazione finale sul Pgt. Forse mercoledì. Forse.

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