Un’altra opera d’arte a Expo Milano 2015, è La conoscenza, scultura commissionata a Mimmo Paladino in occasione dei 90 anni della Treccani: raffigura un uomo seduto, intento a leggere un libro da cui fuoriesce un piccolo globo ed altri libri sotto le gambe, e si ammira al centro della Valle delle Civiltà del Padiglione Zero, appoggiata su un basamento progettato dall'architetto Michele De Lucchi e realizzato da Maurizio Riva.
La statua ha preso il posto del Tavolo di Pangea di De Lucchi, ora esposto provvisoriamente in Piazza Italia ma che troverà collocazione vicino al Padiglione Zero. Davanti agli occhi de "La conoscenza" nel mese di agosto saranno messi in scena spettacoli teatrali gratuiti e aperti a tutti, "una ulteriore offerta per il pubblico agostano" ha spiegato il commissario unico Giuseppe Sala facendo notare con soddisfazione che "il sito è in continua evoluzione, continuiamo ad aggiungere elementi e arricchirlo".
Come ha spiegato Davide Rampello, che curerà le performance teatrali d'agosto, "La conoscenza" oltre ad essere il titolo della statua è il tema di tutto il Padiglione Zero, a partire dai versi poetici e ai disegni rupestri che ne decorano le pareri esterne. "Con Paladino - ha detto il direttore generale dell'Enciclopedia Italiana, Massimo Bray - volevamo interpretare i 90 anni di Treccani come la capacità di rappresentare tutta la cultura degli italiani, che è una cultura fatta di libri, di forme, quelle delle bellezze nel nostro paesaggio e quelle attraverso le quali si sviluppa la conoscenza. Dalla sua idea di mettere in forma quest'idea del significato dei libri è venuta fuori questa meravigliosa scultura, con una figura che, come diceva Petrarca guarda indietro, attraverso i libri, la storia, e guarda avanti il futurò".
Ma non di sola arte vive l'uomo, e infatti Treccani ha festeggiato il suo novantesimo anche con la presentazione del volume Artusi. Una cultura per nutrire il pianeta, un'edizione del celebre libro di Pellegrino Artusi del 1891, ispirata ai temi di Expo e arricchita con saggi e percorsi iconografici che raccontano il rapporto tra arte e cibo, arte e fotografia, tradizione gastronomica e globalizzazione. "L'opera di Artusi - ha sottolineato Bray - ci ha colpiti perchè è come un blog, nel suo racconto di tutte le ricette e le cucine delle varie regioni. Ha il merito di aver mostrato come la tradizione italiana sia ricca, famigliare, economica, ma anche attenta al paesaggio".
Cultura e cibo sono legati tra loro, perché "il cibo è linguaggio, capacità di creare senso di comunità - ha concluso -. Mi auguro che questa Esposizione riesca davvero a far riflettere sulle nostre responsabilità riguardo al futuro, per una crescita più sostenibile. Expo è una grande sfida per delineare un futuro differente".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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