Consigliere comunale assassinato Fermato l’ex della sua compagna

Quel cadavere steso sull’asfalto, coperto pietosamente dal telo dei carabinieri, è quello di un consigliere comunale. Sembra un’esecuzione in perfetto stile mafioso, quella avvenuta ieri all’alba in un paesino dello Spezzino. Andrea Giacomelli è stato freddato con sette colpi di pistola, cinque al corpo e due alla testa, mentre andava al lavoro, davanti alla sua casa, dopo essere stato «distratto» da chi gli ha tagliato le gomme dell’auto. Una tecnica da killer professionista che appare fuori logo nel contesto di questo strano omicidio. La vittima è infatti un giovane consigliere comunale di «Sinistra Ecologia e Libertà» del borgo di Castelnuovo Magra. Professione barista in un centro commerciale della zona, nessun precedente penale, nessun problema economico o situazione politica delicata, impegnato nel sociale e nel volontariato. Un vero e proprio giallo al quale i carabinieri hanno da subito dato una spiegazione passionale, poi confermata nel corso della giornata quando il principale sospettato si è costituito e ha iniziato a confessare.
Un delitto che ha sorpreso soprattutto gli abitanti della frazione, inizialmente convinti che quei colpi potessero persino essere petardi un po’ fuori orario. Ma chi ha guardato fuori dalla finestra ha subito notato il corpo dell’uomo, disteso tra le auto di un posteggio. È morto così, a faccia in giù sull’asfalto bagnato, Andrea Giacomelli, 37 anni, consigliere a Castelnuovo Magra, piccolo centro a cavallo tra la Toscana e la Liguria. Le indagini dei militari, escluse altre ipotesi, si sono incanalate verso una pista passionale, nonostante il modus operandi non sia certo tipico di un raptus, anzi denota molta freddezza e una certa «pratica». L’assassino infatti ha studiato come e quando colpire, sapeva quale auto avrebbe usato la vittima e ha approfittato del buio e della nebbia che gli hanno coperto la fuga, il tutto sparando prima al corpo e poi finendo Giacomelli a terra con due colpi di 7,65 alla testa.
Gli investigatori hanno collegato l’omicidio al rapporto di Giacomelli con la sua attuale compagna. I carabinieri hanno iniziato a cercare del marito della donna. Giacomelli era fidanzato da circa un anno con la donna separata e madre di due figli. Da indiscrezioni parrebbe proprio che l'ex marito della donna, lo avesse minacciato.
L’uomo, Antonio Silvestro, quarant’anni campano, identificato dai carabinieri e ricercato per tutto il pomeriggio di ieri, si è poi presentato al commissariato di Afragola, dove risiede, inizialmente spiegando di aver visto la notizia in tv e di non sapere nulla del fatto. Poi, messo alle strette, avrebbe confessato davanti ai militari di Casoria.
Per gli amici, i colleghi di lavoro e per i rappresentanti del Comune di Castelnuovo Magra, l’omicidio di Giacomelli appare come un fatto inspiegabile. Lo stesso sindaco, Marzio Favini, non trova alternative al raptus di gelosia che possano spiegare questa vera e propria esecuzione: «Un ragazzo straordinario che non aveva nemici - spiega il primo cittadino. - Era impegnato nel volontariato, nello sport e nella politica. Ma soprattutto era un mio carissimo amico».

Sono in corso anche accertamenti sui bossoli e sui proiettili per capire se in qualche modo l'arma che ha ucciso Giacomelli possa essere collegata a qualche altro omicidio. Di fronte a un delitto così ben organizzato, gli inquirenti preferiscono evitare di escludere qualsiasi pista collegabile anche a situazioni più complesse.

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