La Provincia di Milano assume tra i consulenti perfino un esperto in effetti speciali. Necessario forse per riscattare l'interpretazione deludente dell'attore protagonista, il presidente Filippo Penati. Che nei primi sei mesi del 2008 ha speso la bellezza di due milioni e 506mila euro per pagare 371 collaborazioni esterne.
È quando risulta dai dati diffusi dal ministro della Pubblica amministrazione e l'innovazione, Renato Brunetta, nel corso di quella che è stata ribattezzata «Operazione trasparenza». Altro che consulenze doro del Comune di Milano, altro che scandalo dei dirigenti e dei consulenti strapagati. I Provincia zitti zitti hanno fatto i comodi loro.
Facciamo un esempio. Il buon Penati, non contento di pagare un esperto nell'utilizzo del software «After effect», che serve appunto per creare animazioni video accattivanti ed effetti speciali cinematografici, ha anche assunto un secondo consulente nelle arti del montaggio, doppiaggio ed effetti sonori per i film. Palazzo Isimbardi come Hollywood.
Da supereroe a rockstar, il presidente della Provincia ha ritenuto indispensabile, forse per far lavorare i dipendenti di Palazzo Isimbardi a ritmo di musica, affidare due incarichi ad altrettanti esperti storiografi dei Beatles, pagati rispettivamente la bellezza di 9.804 euro e 9.615 euro per tre mesi di lavoro soltanto. Una cifra che si somma ai 12.255 euro per l'allestimento della mostra, sempre sui Beatles, che si è tenuta l'estate scorsa allo Spazio Oberdan.
Ma per non dare l'impressione di passare le giornate a dar la caccia alle farfalle, il presidente Penati ha deciso di investire altri 10.064 euro per un sofisticato software con l'obiettivo di combattere la presenza dei tarli sul territorio provinciale. Mentre l'incarico al consulente che si occupa di accertare il corretto funzionamento delle caldaie, pagato ben 11.029 euro, è stato prorogato fino al 31 luglio, quando più che i caloriferi ad andare al massimo è l'aria condizionata. Basti pensare che il riscaldamento è già spento da qualche settimana. Un eccesso di zelo che porta pure a un bello spreco di denaro pubblico.
Anche se dal punto di vista quantitativo, a incidere sulle spese provinciali è stata soprattutto la scelta di delegare a collaboratori esterni buona parte degli incarichi per la direzione e la progettazione dei lavori pubblici, per un totale di 793.605 euro. Altri 267.285 euro sono andati in spese legali per i numerosi processi che hanno visto coinvolto Palazzo Isimbardi nei primi sei mesi dell'anno scorso. Mentre l'attività didattica, per la quale la Provincia ha pagato 235.277 euro in contratti a docenti esterni, non ha conosciuto praticamente confini toccando materie come la storia dello stile, la progettazione del restauro, la musica, la decorazione, la termodinamica, la fotografia e la chimica.
Primo nella classifica dei consulenti più pagati, con 120mila euro, è Gianfranco Belli, responsabile della sorveglianza e del monitoraggio delle opere relative al nuovo polo fieristico. È lui il Paperon de Paperoni di Palazzo Isimbardi. Sopra quota 100mila euro anche lo studio Keller (118.250 euro) e l'ufficio legale Bonelli Erede Pappalardo (114.793 euro).
Per lo più si tratta di avvocati ed esperti di lavori pubblici, con l'eccezione del direttore artistico dell'Idroscalo, Nicola Colonna, cui sono andati ben 60.096 euro di compenso.
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