Contro la stanchezza al volante bastano due caffè

La scienza conferma quello che l'esperienza insegna: il consumo di caffeina riduce del 63% la probabilità di incidenti automobilistici. Lo sostiene un recente studio, pubblicato sul British Medical Journal, di un gruppo di ricercatori dell'Università di Sydney, su un campione di oltre mille camionisti. Monitorando il numero degli incidenti e incrociando i dati con altri fattori (età del conducente, km percorsi, quantità e tipo di sonno, ore di guida notturne ecc) si è scoperto che chi aveva assunto bevande con caffeina, era rimasto coinvolto in eventi stradali in misura di gran lunga inferiore rispetto a chi non l'aveva consumato. La letteratura scientifica sull'argomento già si era spinta a paragonare l'efficacia del caffè a quella del sonnellino, sostenendo che una o due tazze di caffè equivalesse a 30 minuti di sonno rispetto alla possibilità di ridurre il rischio alla guida. Il tutto, senza comunque alterare né la qualità del sonno successiva, né il tempo impiegato ad addormentarsi. Questo il senso di una ricerca pubblicata nel 2006 su Annals of Internal Medicine (Philip P. et al.: The effects of coffee and napping on nighttime highway driving: a randomized trial). In Europa, secondo i dati dell'European transport safety council, si stimano oltre 1,3 milioni d'incidenti stradali all'anno, che causano circa 3 milioni di feriti. E almeno il 20% degli eventi è direttamente riconducibile alla stanchezza. Gli impatti che ne derivano sono particolarmente gravi poiché si verificano generalmente ad alta velocità: il guidatore assopito non è ovviamente in grado di frenare né sterzare per evitare il crash. Va da sé che il torpore riduce i tempi di reazione indispensabili per una guida sicura e attenua anche le soglie di attenzione e concentrazione. Una ricerca condotta quest'anno dalla Commissione europea ha dimostrato che una persona al volante dopo esser stata sveglia oltre 17 ore, raddoppia il rischio di avere un incidente. Sempre secondo la stessa indagine, a peggiorare le cose c'è il fatto che il 23% dei guidatori non rinuncia al viaggio pur sentendosi molto stanco e il 3% afferma d'essersi quasi addormentato al volante. Il ruolo della caffeina, in chiave anti-stanchezza, non sostituisce il riposo ma certamente lo integra. La tesi è documentata da due diversi studi apparsi nel '97 e nel '99 che hanno dimostrato come 30 minuti di pausa dalla guida, incluso un sonnellino di circa 15 minuti, o 1-2 tazze di caffè, fossero molto efficaci nel contrastare la stanchezza e ancora di più con la combinazione dei due interventi. Ulteriori ricerche (Reyner LA et al.: Early morning driver sleepiness: effectiveness of 200 mg caffeine) hanno inoltre dimostrato che 1 o 2 tazze di caffè riducono gli incidenti automobilistici in test di simulazione, a seguito di privazione o limitazione del sonno (lo studio risale al 2000).

Più di recente (2012) si è scoperto che la qualità di guida individuale durante una simulazione di due ore in autostrada, è significativamente migliore nella prima ora dopo il consumo di una sola tazza di caffè (M.Mets et al.: Effects of coffee on driving performance during prolonged simulated highway driving).

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