Il Canada, il secondo paese al mondo per estensione dopo la Russia, non formalizzerà i propri obiettivi sulle riduzioni di emissione dei gas serra entro il prossimo 31 gennaio, come previsto dal documento finale di Copenaghen. Lo ha confermato all'Ansa Tony Clement, ministro federale per l'industria. Benchè la maggior parte dei canadesi voglia essere portato nella rivoluzione verde e benchè il Canada sia quasi pronto a determinare i suoi obiettivi per la lotta al riscaldamento globale, non c'è ancora un impegno definito in maniera precisa, ha detto il ministro. I motivi di questo ritardo sono sia nella difficoltà oggettiva di trovare una posizione comune tra le 10 province (e i tre territori) che costituiscono il paese nordamericano, tra i quali l'Alberta, che basa la sua florida economia sull'estrazione del petrolio, ma anche, come ha lasciato intendere Clement, dalla necessità di aspettare gli Usa: il Canada, infatti, commercia soprattutto con gli Stati Uniti e ha un'industria fortemente legata a quella statunitense.
Così, come annunciato qualche giorno fa dal segretario esecutivo dell'Unfccc, Yvo de Boer, nella sua prima conferenza stampa dopo Copenaghen, la data limite del 31 gennaio prevista dal documento finale della Conferenza Onu sul clima per rendere noti gli obiettivi vincolanti da raggiungere per il 2020, verrà disattesa da molti paesi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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