Ha forse ecceduto in pessimismo Sergio Romano rammaricandosi sul Corriere della Sera di domenica scorsa che lestate non abbia modificato lagenda della politica italiana, visto «il menù» riproposto dalla sinistra antagonista. I cui ministri, sottosegretari e segretari di partito si dividono tra la decisione e la tentazione di partecipare il 20 ottobre ad una manifestazione di sostanziale protesta organizzata contro il governo, che pure essi condizionano pesantemente. Non è un bel menù, certamente, ma per fortuna non è il solo che abbia prodotto questa estate ormai avviata alla conclusione. È emersa allinterno della coalizione governativa anche una maggiore insofferenza dei riformisti per i danni procurati dalla coppia costituita da Prodi e Bertinotti. Ai quali fu consentito con le primarie dellautunno del 2005 di contendersi per finta la candidatura a Palazzo Chigi, ben sapendo che il primo si sarebbe politicamente messo al servizio dellaltro con un programma ambiguo di quasi trecento pagine, preteso e ottenuto dalla sinistra estrema per afferrare le chiavi dellalleanza.
Alla coppia Prodi-Bertinotti, felicemente definita Prodinotti alla vigilia delle elezioni dellanno scorso da chi ne aveva avvertito in tempo la pericolosità, se nè contrapposta unaltra in questa pur confusa estate politica. Essa potrebbe essere chiamata Veltronelli: composta da Veltroni, al secondo e ultimo mandato di sindaco di Roma, e Rutelli, che ne sostiene la candidatura a segretario del partito che nascerà il mese prossimo dalla fusione tra i Ds e la Margherita. Il proposito dei due al di là degli «incoraggiamenti» e delle visite di convenienza che il presidente del Consiglio ogni tanto reclama e ottiene da entrambi, è di tagliare lerba sotto i piedi di Prodinotti e di preparare, anche a costo di un turno anticipato di elezioni preceduto da un governo di decantazione, un centrosinistra di «nuovo conio», ha detto in particolare Rutelli. Ad esso - ha spiegato Veltroni - dovrebbe bastare e avanzare un programma di dieci punti, cioè conciso e chiaro abbastanza per risultare indigesto alla sinistra estrema.
Peccato che nel centrodestra molti abbiano sinora sottovalutato o addirittura deriso Veltronelli, avvertendo probabilmente solo il rischio che la nuova coppia, rimescolando le alleanze, riesca ad attrarre pezzi di quella che è stata sino alle elezioni dellanno scorso la Casa delle libertà. Certo, un rischio del genere esiste, ma solo a condizione che il centrodestra non sappia o addirittura non voglia attrezzarsi alla sfida, ridefinendo programma e assetti anziché attardarsi in una visione statica e per ciò stesso perdente del bipolarismo.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.