È l'ultimo romanzo di Cormac McCarthy (Providence, 20 luglio 1933 - Santa Fe, 13 giugno 2023). Oltre che postumo, è anche involontario e, soprattutto, lui non l'ha scritto: lo ha vissuto. È stato uno dei due protagonisti, e l'altro protagonista è stata una donna, meglio, all'inizio una ragazzina, l'autrice di questo romanzo.
Si chiama Augusta Britt, ha 64 anni, 53 dei quali vissuti con nell'anima il marchio tutt'ora sanguinante della violenza subita da bambina. Ama i cavalli, l'indipendenza che è loro e sua e ancora oggi, come nel 1976, quando lo incontrò, ama lui, il suo Cormac. «Cormac - dice - ha sempre voluto che raccontassi la mia storia. Mi ha sempre incoraggiato a scrivere un libro. Diceva: qualcuno alla fine lo farà, e potresti anche essere tu. Ma non sono mai riuscita a farlo». Lei è stata la sua Lolita, tuttavia molto diversa da quella raccontata da Nabokov: niente capricci, niente giochetti seduttivi, niente vittimismi, niente lecca-lecca. E lui, Cormac, non è stato un Humbert Humbert: niente morbosità, niente ipocrisie, niente finti paternalismi. Se Augusta è l'autrice di questo romanzo, l'editor è lo scrittore Vincenzo Barney, che lo ha raccontato per sommi capi intervistando Augusta su Vanity Fair (e a breve lo stenderà per intero).
L'incontro fra Augusta e Cormac avviene, come detto, nel '76, lei ha 16 anni, lui 42. «Andavo in piscina in un motel fuori dall'autostrada nella parte sud di Tucson». Era in affido da chi non era per nulla affidabile. Tanto che aveva rubato una pistola, per sicurezza. «Un giorno ero nella piscina del motel e ho visto Cormac, e ho pensato che aveva un aspetto familiare ma non riuscivo a collocarlo. Così sono tornata nella casa in cui alloggiavo e mi sono resa conto che l'uomo in piscina era l'uomo nella foto dell'autore sul retro del libro che stavo leggendo, Il guardiano del frutteto». Cioè l'esordio letterario di Cormac. La volta dopo, Augusta si presenta da Cormac con il libro e con la pistola. Lui le dice: «Hai forse intenzione di spararmi?». E lei: «No, ma tu potresti firmarmi il libro?».
Augusta prosegue nel racconto: «Voleva saperne di più sulla mia vita. Era la prima volta che qualcuno si preoccupava di ciò che pensavo, mi chiedeva le mie opinioni sulle cose. Per la prima volta sentii una piccola scintilla di speranza». Lui sta riscrivendo Suttree e sta già strutturando Meridiano di sangue. E subito, anche se inconsapevolmente, percepisce in Augusta non soltanto una giovane donna da amare in quanto donna, ma anche una musa. Barney ha individuato almeno 10 ritratti di Augusta nei libri di McCarthy, essendo un ottimo conoscitore della sua opera ed essendo ormai diventato ottimo amico di Augusta, la quale gli ha aperto lo scrigno di 47 lettere della sua corrispondenza con l'autore di La strada e di Trilogia della frontiera. A proposito di frontiera, l'anno dopo i due se ne vanno in Messico, a bordo della scalcagnata Chevy di Cormac. Beninteso, dopo aver aggiustato i documenti di Augusta per non avere problemi con la giustizia. «Non c'è niente di più romantico che guardare un uomo falsificare il tuo certificato di nascita», sospira lei. «Lo amavo. Era la mia salvezza. Se non l'avessi incontrato, sarei morta giovane. I problemi sono iniziati quando ha incominciato a scrivere di me». Augusta non è stata, per Cormac, una musa inquietante, come quelle dipinte da Giorgio de Chirico: a essere inquieta era soltanto lei, mentre lui, come ulteriore atto d'amore, le regala tanti ruoli, tanti personaggi. E fino all'ultimo, sottolinea Barney, riconoscendola nella Alicia di The Passenger (2022).
Nell'intervista troviamo alcuni stralci delle lettere di Cormac dal tono, diciamo così, vagamente dannunziano: molta passione e sensualità, un continuum erotico che, par di capire, ha successivamente turbato e/o imbarazzato Augusta. Dice che nel '78, «durante un viaggio a Las Vegas, quando ho scoperto che aveva un figlio della mia età (Cullen, nato nel '62 da Cormac e Lee Holleman, ndr) la cosa mi ha distrutto». Ma le cose fra i due vanno avanti, più o meno sottotraccia agli occhi del mondo. Sul finire della confessione, Augusta quasi se ne pente: «Mi sento in colpa nei confronti di Cormac. Mi sono anche sempre chiesta chi mi avrebbe creduto. Ma lui mi diceva sempre che a un certo punto i suoi archivi sarebbero stati resi pubblici e che la gente avrebbe saputo di me». Infatti, nell'autunno dell'anno prossimo la seconda parte delle carte dello scrittore sarà resa nota dalla Texas State University. Ma forse il libro di Barney arriverà prima. A questo punto, glielo auguriamo.
In qualunque modo la si voglia leggere, la storia fra Cormac McCarthy e Augusta Britt è, stringi stringi, una storia nata fra un uomo maturo e una ragazzina. Ha un sapore più agro che dolce. Ce ne sono tante, nella vita di tutti i giorni, e tante anche nella storia della letteratura. Per restare negli Stati Uniti, e senza andare troppo indietro nel tempo, un collezionista in tal senso è stato Philip Roth. E in almeno due occasioni le dirette interessate erano scrittrici: Janet Hobhouse, la quale in Le furie ritrae uno scrittore che «organizzava la sua esistenza attorno alle due pagine al giorno che aveva stabilito scrivere», ovvero, appunto Roth; e Lisa Halliday, la quale in Asimmetria racconta il rapporto tra un famoso autore e una giovane che lavora in una casa editrice.
Una giovane che lavorava in una casa editrice era anche, alla fine degli anni '90, la 23enne Joanna Rakoff. La quale non divenne, meglio dirlo subito, amante di J.D. Salinger, allora quasi 80enne, ma fu una delle poche ad ammorbidire i ben noti tratti respingenti del carattere del padre di Holden Caulfield.
Traendone poi il libro Un anno con Salinger. E parlare di Salinger ci porta a un'altra giovanissima musa, Oona O'Neill, figlia del drammaturgo Eugene: era la sua fidanzata, ma nel 1943, a 18 anni, divenne la quarta moglie del 54enne Charlie Chaplin.
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