A volte i cambiamenti fanno bene. Almeno dal punto di vista dei risultati televisivi. Prendete Corrado Augias che dall'alto dei suoi quasi 89 anni ha lasciato la Rai per approdare a La7. E l'altra sera ha debuttato con la sua Torre di Babele con un ottimo risultato di ascolto: 1.305.000 spettatori con il 6,5 per cento di share. E tutto questo discettando insieme ad Alessandro Barbero e Maurizio Molinari sulle cause storiche e geografiche delle guerre in corso.
Insomma temi complessi - semplificati da tutti e tre senza sbavature ideologiche - per un pubblico socio-culturale alto come è quello del canale di Cairo. Augias si inserisce, dunque, perfettamente nella linea editoriale della rete. Discorso analogo si può fare per Fabio Fazio che anche domenica scorsa ospitando Woody Allen ha raggiunto il consueto 9 per cento portando il canale 9 sul podio degli ascolti. Dunque, se i cambiamenti fanno bene a queste reti, non altrettanto si può dire per la Rai che - per diversi motivi - ha lasciato andare o non ha fatto abbastanza per trattenere i suoi campioni. Lunedì - infatti - Augias (che ricordiamo farà comunque il suo programma musicale su Raitre) ha battuto sia Ale e Franz al debutto del loro nuovo show su Raidue sia Salvo Sottile alla seconda puntata di Far West su Raitre.
Anche se, rispetto agli altri programmi battezzati nel nuovo
corso, non si possono certo definire brutti risultati. Insomma, la Tv di Stato sta ancora cercando la sua strada dopo tanti abbandoni di volti forti mentre le tv che hanno raccolto al volo i fuoriusciti ne stanno beneficiando.
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