Cortei, traffico e "caos". Statale, Landini contestato

Il segretario della Cgil "sorpreso" dai Collettivi. In piazza 40mila; 800 sfilano per scuola e Sanità

Cortei, traffico e "caos". Statale, Landini contestato
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Sindacato degli studenti e sindacato degli inquilini, uno per tutti e tutti per uno, non senza però frizioni e proteste. Traffico bloccato in centro e linee dei mezzi di superficie deviate ieri mattina per i circa 40mila partecipanti alla manifestazione organizzata dai sindacati di base, Cgil, Cisl e Uil contro le politiche del lavoro del governo Meloni. Molti i lavoratori e i pensionati che si sono riversati a Milano da diverse regioni del nord Italia. Il corteo con le bandiere rosse della Cgil è partito da piazzale Cadorna, ha costeggiato il Castello Sforzesco, per raggiungere infine l'Arco della Pace in piazza Sempione.

Il numero uno della Uil Paolo Bombardieri nel suo discorso si è rivolto direttamente al Governo, gridando: «Detassate gli aumenti contrattuali! Trovate il coraggio e la forza di andare a prendere i soldi dove ci sono! Tassate le banche, le big pharma, le multinazionali se avete coraggio».

Anche nei discorsi del segretario generale della Cgil Maurizio Landini (il suo omologo della Cisl, Luigi Sbarra, era assente per Covid, ndr) grande vicinanza ai giovani e agli studenti. «Un giovane che rifiuta di lavorare sottopagato a 1000 euro fa bene, non può accettare quelle condizioni - ci ha tenuto a sottolineare Landini. «Quest'idea che bisogna accettare qualsiasi tipo di lavoro non è giusta, è ora di smetterla - ha aggiunto -. Non stiamo semplicemente dicendo che sbaglia questo governo, stiamo dicendo che hanno sbagliato tutti governi che hanno precarizzato in questo modo il nostro Paese».

I giovani, però, poco dopo ci hanno tenuto a precisare la loro posizione. E quando Landini si è recato all'Università Statale per incontrare gli studenti accampati in tenda per protestare contro il caro affitti, è stato contestato da quattro giovani appartenenti al collettivo studentesco «Cambiare Rotta» che lo hanno accusato di ingannare i propri iscritti e venire a patti con i governi. Ai giornalisti che poi gli chiedevano cosa ne pensasse il segretario generale della Cgil ha risposto: «Non mi preoccupo, ma dovrebbero capire che la loro controparte non è il sindacato che viene qui per sostenerli, piuttosto è il governo che non lo fa. Se continuano così, non vanno da nessuna parte, anche perché non mi pare che abbiano un consenso particolare».

Quella dei Confederali tuttavia non è stata la sola manifestazione di ieri in città. Trecento persone partite da piazza XXV aprile alle 14 hanno raggiunto piazza Duca d'Aosta poco dopo le 17 nel corteo «La Sanità non si vende ma si difende» organizzato dall'associazione «Miracolo a Milano».

Volantinaggio, presidio e corteo antifascista quindi, a partire dalle 17, davanti al liceo Carducci di via Beroldo in solidarietà alla presunta aggressione a una studentessa dell'istituto che ha denunciato di essere stata aggredita

il 29 aprile, durante il corteo in memoria di Sergio Ramelli, da tre militanti di estrema destra. Oltre 500 gli studenti che hanno attraversato Città Studi per raggiungere piazza Leonardo Da Vinci, davanti al Politecnico.

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