«Così convinciamo le “lucciole” dell’Est a cambiare vita»

Sembra dare i suoi frutti l’ordinanza di contrasto alla prostituzione sulle strade di Roma del sindaco Gianni Alemanno. A dimostrarlo è il numero ridotto (ma soprattutto l’abbigliamento) delle “lucciole” che di notte, sostano sui marciapiedi. Anche i clienti sono diminuiti. In prima linea, a dare concreta attuazione all’ordinanza, è il Gruppo sociale di sicurezza urbana (Gssu) della polizia municipale che ogni notte controlla le strade della capitale per garantire l’applicazione dell’ordinanza. Si tratta di «personale scelto, motivato e capace dell’approccio giusto per recuperare dalla strada ragazze soprattutto minorenni», spiega Mario Sulpizi, vicecomandante del Gssu. Per Fabrizio Santori, presidente della commissione sicurezza del Campidoglio, è «uno dei fiori all’occhiello della polizia municipale». Sono tre le pattuglie, in totale otto uomini e una donna, che di notte cercano di far calare definitivamente il sipario su squallidi palcoscenici della periferia romana con delle “attrici”, quasi tutte provenienti dai Paesi dell’Est.
Per capirne di più, bisogna passare una notte in macchina con questi agenti. Sono le 22,30 e il pattuglione della municipale comincia il servizio sulla Palmiro Togliatti, prosegue poi sulla Tiburtina direzione Tivoli, all’angolo con via Zoe Fontana avviene la prima fermata. Una prostituta romena ventiseienne, pantaloni aderenti di maglina bianca, è contravvenzionata per la seconda volta. Porge subito i documenti e sorride. Trecento metri dopo, sedute sulle panchine della fermata del Cotral, altre due romene giovanissime accolgono i vigili con in mano i documenti: vengono verbalizzate, invitate a indossare indumenti appropriati e ad andare via. Più in là un’altra giovane romena, dopo essere stata sanzionata, sale sul pullman. Intanto sul lato opposto della carreggiata le auto della polizia controllano altre prostitute che non sono affatto impaurite e non rivelano neanche insofferenza per la loro attività. Quello che conta è la prospettiva del guadagno facile. Le auto della polizia municipale si dirigono nella zona di Rebibbia. È l’una. Qui, a differenza degli anni precedenti, quando in un tratto di strada di duecento metri si potevano contare almeno trenta prostitute, il marciapiede è deserto. Anche la Salaria non è più quella di una volta, è pressoché libera dalle lavoratrici del sesso, eccetto una prostituta, con occhialini da maestrina, che si rifiuta di firmare il verbale, secondo le “indicazioni del suo legale”.

All’incrocio con via Conca d’Oro viene identificata una ragazzina di appena 15 anni, sbattuta sulla strada senza alcuna remora. Un velo di tristezza cala sugli operatori della sicurezza: sono quasi tutti genitori. In breve tempo la ragazza viene portata in un centro di accoglienza del Comune, dove troverà anche assistenza psicologica.

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