Roma addormentata, incantata, congelata, sospesa.Roma nel caos.Roma capitale,palazzo, potere, ministeri, partiti, ministri, sottosegretari, tutti fermi, tutti bloccati, tutti coperti da un manto di neve che sembra quasi un segnale o una profezia. Questa Roma bianca e ferma assomiglia tanto alla sua vita politica.
La parola d’ordine del 2012 in fondo è stand by . State fermi. Aspettate che il governo tecnico passi e nel frattempo fatevi una bella dormita, tanto fuori fa freddo e a Montecitorio e Palazzo Madama, nelle sedi dei partiti e nelle authority un tanto al chilo non c’è nulla da fare. Stop, immobili, nel garage le auto blu, tutti bloccati come belle statuine, la politica è ferma un giro e i politicanti vanno in prigione senza passare dal via. Questa è la magia della strega bianca che cancella il tempo.
Quando si ricomincia? Forse nel 2013, magari con le elezioni, sempre che non ci sia la fine del mondo.
La neve cade sulla fase due del governo Monti, sulle trattative con i sindacati, sui mutui delle banche, sulle privatizzazioni e sulle nomine Rai, sul Quirinale e sull’Altare della Patria. La politica è ferma, sperduta, commissariata in attesa che lo spread cali, la crisi finisca e l’Europa trovi una soluzione ai suoi tanti guai.
I parlamentari si sentono finalmente nel loro habitat naturale: in freezer. Tanto non ci sono bottoni da far suonare, i pianisti hanno le mani gelate e gli unici partiti che fanno notizia sono quelli fantasma. La neve nasconde i finanziamenti sommersi, gela le margherite e fa perdere la memoria a contabili e cassieri, ai probiviri e ai leader di partiti e partitini. L’unica cosa certa è che la morale è sotto zero e la casta spera che prima o poi l’inverno passi.
Questa neve in fondo è una manna dal cielo, rimanda tutte le scelte a tempi migliori. La Lega può restare sospesa tra Bossi e Maroni. Bersani può illudersi di fare il segretario di un partito a pezzettini. Il Pdl può continuare a digerire il governo dei tecnici, in attesa di capire quali saranno i veri effetti collaterali. Casini e Fini possono far finta di essere ancora per un po’ buoni e leali amici. E anche nel governo questomantobiancofunzionabenissimo per nascondere i litigi tra i ministri Monti e i ministri Passera, perché poi anche i tecnici hanno un futuro da scongelare di ambizioni po-liticheecandidature.
Non c’è dubbio, questa neve che addormenta anche i sassi è arrivata giusto in tempo per spegnere invidie e discordie.
Roma fa un passo indietro nel tempo. Dicono che assomigli a quella del ’56 o dell’85, date storiche di altre grandi nevicate. Ma forse ricorda pure quella del ’ 95, quando la Capitale si fermò per una spolverata di gennaio. Che accadde diciassette anni fa? Berlusconi anche allora era caduto e al suo posto, con un gran ribaltone, arrivò Lamberto Dini. Anche allora c’era un governo tecnico, anche allora la politica si era quasi sospesa. Magari questo è il trucco.
Quando i tecnici scendono in campo la storia si ferma, i partiti si nascondono, la politica va in letargo, privilegi e vitalizi restano nascosti. Chi e cosa ritroveremo sotto la neve? Non resta da aspettare che si sciolga.
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