«Le cose sottili nell’aria» archivio della memoria per una famiglia disunita

Antonino Iuorio e Lucia Ragni in scena per la rassegna «Da vicino nessuno è normale»

Miriam D’Ambrosio

Una madre e un figlio, chiamato Mirko. Due stanze divise da una pila di giornali, due ambienti spogli senza aperture, né finestre né porte. Solo la luce inquietante di una lampadina che accende gli oggetti e i volti in modo uniforme. Le due stanze sono speculari e i due personaggi sono ciascuno la proiezione dell'altro. Esistono in scena due sedie, due televisori, due radio, accese e spente da figlio e madre, due voci che procedono nei loro monologhi senza incontro.
Le cose sottili nell'aria, testo di Massimo Sgorbani, è portato in scena questa sera alle 21.45 da Lucia Ragni e Antonino Iuorio (anche regista) nello splendido parco dell'ex Ospedale Paolo Pini.
La rassegna Da vicino nessuno è normale (viva ancora per tutto il mese di luglio), ci porta con questo spettacolo in un mondo smembrato, perché smembrata è l'anima, destinata a immagazzinare più dati possibili, più notizie ed eventi, lasciandoli sedimentare.
Le "cose sottili nell'aria" sono come polveri che si insinuano, entrano in noi e ci appartengono, diventano tessuto, sangue. Quello scritto da Sgorbani è un testo drammatico, un «dramma della mediazione», in cui tornano le immagini di Aldo Moro rapito dalle Brigate Rosse, la tragedia di Alfredino Rampi caduto in un pozzo a Vermicino, l'urlo e la bellezza trionfante di Tardelli che corre sul campo ai mondiali dell'82, Neil Armstrong sul desolato suolo lunare.
E gli eventi diventano come un archivio personale della memoria, uno sgabuzzino fatto di frammenti che tornano, e attraverso i fatti della cronaca, della comunità, i due familiari tentano di creare un legame con i gesti, con le parole, con le immagini.
Ma il contatto è impossibile in questi «testi che sono simili a confessioni», (così li chiama lo stesso autore), dove si parla senza raggiungersi, logorroici e sordi.


Lucia Ragni fa teatro da trent'anni e ha cominciato a Napoli, la sua città, arrivando a fondare nel 1979 la Cooperativa Attori Insieme.
Antonino Iuorio, attore e regista, viene dal teatro di strada, attivo dagli anni Ottanta nel gruppo sperimentale Chille de la balanza.

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