Profitti e dividendo in crescita per il Credito Artigiano. L'istituto controllato dal Credito Valtellinese ha chiuso il 2010 con un utile netto in crescita del 3% a 24,6 milioni e distribuirà un dividendo di 0,0797 euro per azione, contro gli 0,058 euro dello scorso anno. L'andamento dell'esercizio, sottolinea il gruppo, riflette comunque «l'andamento del sistema, caratterizzato da una moderata crescita dei volumi di raccolta e impieghi, con una qualità del credito condizionata da una ripresa dell'economia non ancora completa, e da margini operativi» che risentono dell'andamento dei tassi e della fragilità del contesto di riferimento.
Alla fine del 2010 la raccolta globale si è infatti attestata a 12.528 milioni (a fronte di 12.664 milioni dell'anno precedente) con una flessione prossima all'1%, mentre la raccolta diretta da clientela è stata di 7.228 milioni (-3,7%), principalmente per effetto della scadenza di prestiti obbligazionari sottoscritti da investitori istituzionali. Bene invece la raccolta indiretta (+2,8% a 5.300 milioni). I crediti verso la clientela si sono attesti a 6.597 milioni (-1,3%), ma una volta depurato l'effetto di alcune cessioni avvenute lo scorso anno nel settore del leasing, il dato sarebbe in crescita del 4,2%. «A conferma - sottolinea il Credito Artigiano - della costante attenzione della banca» al sostegno del territorio.
A fine anno, i crediti deteriorati erano 361 milioni, al netto delle rettifiche di valore per 158 milioni, rispetto a 343 milioni di euro dell'anno precedente. In dettaglio, i crediti in sofferenza sono aumentati del 35% a 108 milioni, con un'incidenza sul portafoglio crediti pari a 1,63%.
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