Protagonista di PLAST 2012, come delle passate edizioni, è l'industria italiana delle macchine per materie plastiche e gomma. Un comparto produttivo importante per il sistema Paese come confermano i consuntivi 2011, in linea con le previsioni formulate da Assocomaplast(l'associazione nazionale di categoria, aderente a Confindustria, che raggruppa circa 170 costruttori). Che punta sull’export cresciuto di oltre il 20% rispetto al 2010, a fronte di un mercato interno è rimasto stabile (+0,9% in valore).
Le esportazioni annue di macchine e stampi per la lavorazione di plastica e gomma hanno ripreso a crescere sfiorando i 2,5 miliardi di euro, anche se non sono ancora tornate ai livelli pre-crisi (in particolare al picco del 2008). Il surplus commerciale del settore è cresciuto a 1,8 miliardi con segni positivi in tutti comparti: stampi per gomma e plastica, estrusori, parti di macchine, macchine per formare o modellare.
I Paesi verso cui sono state dirette le esportazioni italiane vede ai primi posti consolidarsi la posizione di vertice di Germania, Francia, Cina e Stati Uniti, con una notevole progressione (+60,4%) delle vendite in Russia. In calo la domanda dal Brasile, stagnante quella dalla Spagna. Le ultime rilevazioni congiunturali di Assocomaplast confermano il buon andamento dell’export che ha buone prospettive di crescere anche quest’anno.
Per quanto riguarda le materie prime vergini, da parecchi anni, dopo la dismissione o la ristrutturazione di molti siti produttivi, la produzione nazionale non riesce a coprire il fabbisogno delle imprese trasformatrici che attualmente ammonta a circa 6 milioni di tonnellate/anno e da cui deriva il disavanzo commerciale del comparto specifico, che nel 2011 ha raggiunto i 4,3 miliardi di euro.
Ma, nonostante la situazione congiunturale negativa dell’economia nei diversi continenti, la produzione mondiale di materie plastiche continua a crescere: nel 2011 è stato registrato un incremento in peso di oltre il 4%, con un record produttivo di 280 milioni di tonnellate, percentuale di incremento annuo che si ipotizza possa mantenersi almeno fino al 2016.
Non tutti i settori di applicazione dei manufatti e dei componenti plastici contribuiscono però a tale crescita. Sul mercato italiano il 48% dei consumi destinato alla produzione di imballaggi non subisce contrazioni di rilievo, al contrario di quelli del comparto edile (che assorbe il 13% circa del totale), dell’industria automobilistica e di quella degli elettrodomestici.
Per quanto riguarda le materie prime vergini, c’è un sempre maggior recupero e
riuso di plastica post-consumo che grazie alle imprese del riciclo alimenta in misura crescente l’industria trasformatrice di materie prime secondarie, da poco autorizzate anche per imballaggi a contatto con gli alimenti.
Primi 10 mercati di sbocco dell'export italiano |
||||||
|
2010 |
% sul totale
|
|
2011 |
% sul totale
|
∆ % 11/10 |
Germania |
310.478 |
15,4 |
Germania |
351.403 |
14,5 |
+13,2 |
Cina |
121.560 |
6,0 |
Francia |
156.481 |
6,4 |
+31,9 |
Francia |
118.665 |
5,9 |
Cina |
147.982 |
6,1 |
+21,7 |
Stati Uniti |
112.325 |
5,6 |
Stati Uniti |
120.046 |
4,9 |
+6,9 |
Brasile |
98.245 |
4,9 |
Russia |
112.702 |
4,6 |
+60,4 |
Spagna |
87.400 |
4,3 |
Polonia |
107.466 |
4,4 |
+41,1 |
Polonia |
76.159 |
3,8 |
Turchia |
96.104 |
3,0 |
+33,8 |
Turchia |
71.836 |
3,6 |
Brasile |
90.138 |
3,7 |
-8,3 |
Russia |
70.280 |
3,5 |
Spagna |
85.751 |
3,5 |
-1,9 |
Regno Unito |
67.450 |
3,4 |
Messico |
73.966 |
3,0 |
+36,0 |
totale "top 10" |
1.134.398 |
56,4 |
totale "top 10" |
1.342.039 |
54,1 |
+18,3 |
altri Paesi |
877.677 |
43,6 |
altri Paesi |
1.087.337 |
45,9 |
+23,9 |
totale mondo |
2.012.065 |
100,0 |
totale mondo |
2.429.376 |
100,0 |
+20,7 |
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