Crespo: «Voto per il Ferraris, ma l’amore dei genoani va al di là del palcoscenico»

Si temeva il peggio e il peggio si è avverato: lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Sei mesi di stop. La stagione di Houssine Kharja è praticamente finita. Ieri pomeriggio il giocatore è stato sottoposto a risonanza magnetica, che ha confermato la gravità della distorsione al ginocchio subita nella partitella con la Primavera due giorni fa. Sarà necessario un intervento chirurgico nelle prossime settimane. A Gasperini ora restano tre centrocampisti: Zapater, Milanetto e Juric. Hernan Crespo cerca di infondere coraggio alla squadra: «La società ha programmato bene, abbiamo una rosa ampia. Per esperienza so che giocando ogni tre giorni è normale rischiare di infortunarsi. Quando scendi in campo solo alla domenica, hai più tempo per recuperare. Ci stiamo abituando a questo tour de force. Fa parte del processo di maturità della squadra». Crespo parla da leader di un gruppo «che sta andando oltre le più rosee aspettative. Abbiamo superato i play off di Europa League e siamo a tre punti dalla vetta». Ora sotto con l'Inter e il bomber non si pone neppure il problema se festeggiare un gol alla sua ex squadra. «Io mi alleno, dormo e mangio in funzione del gol. Sarebbe stupido se contro l'Inter non esultassi. Loro sanno che sono un professionista. Ma se segno, non farò come con la Juve o col Napoli perché ci vuole rispetto per chi ti ha voluto bene». Hernan Crespo non appartiene alla categoria degli ex col dente avvelenato. Quattro anni in nerazzurro (con 46 gol in 117 partite) non si dimenticano da un giorno all'altro. Sabato scorso è andato a salutare i suoi vecchi compagni alla Pinetina: «Ho voluto rompere il ghiaccio - ha raccontato ieri Crespo a villa Rostan - Per me è stata un'emozione rivedere anche i tifosi che rappresenteranno sempre qualcosa di speciale». Nessuna polemica con Mourinho che l'anno scorso lo aveva escluso dalla lista Champions e in campionato gli aveva offerto poche opportunità di mettersi in mostra. «È un grandissimo allenatore, mi ritengo fortunato perché da lui ho imparato tanto. A livello sportivo non è andata benissimo e magari su alcune cose non andavamo d'accordo, ma ciò non toglie nulla alla sua persona». Crespo non vuole sentire parlare di partita speciale («Se continuo a fare questo lavoro è perché mi stimolano tutte le gare, non solo quelle contro le grandi»), ma insieme ai suoi nuovi compagni sogna di «fare uno scherzetto all'Inter». Come? «Puntando sul gruppo, sul gioco, sulla forza dei tifosi. Dobbiamo giocare al 100 per cento e non regalare niente ai nostri avversari. Quando indossavo la maglia nerazzurra a Marassi era sempre una battaglia». Già Marassi. Valdanito si schiera a favore del Luigi Ferraris: «È bello, ha la sua storia.

È importante però anche la sicurezza dei tifosi. Se questo requisito viene rispettato, Marassi è ok. Ma l'amore dei genoani va al di là del palcoscenico dove si gioca. Al Mestalla sono stati impressionanti!». Per Genoa - Inter designato Morganti di Ascoli Piceno.

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