Crisi, il premier assicura: "Il governo non farà mai un'imposta patrimoniale"

Il premier ottimista: "Siamo perfettamente in grado di fronteggiare gli aspetti anche più scabrosi della crisi finanziaria. La crescita è dietro l’angolo". Poi assicura: "Nessuna patrimoniale, ora bisogna liberalizzare"

Crisi, il premier assicura: 
"Il governo non farà mai 
un'imposta patrimoniale"

Roma - "Siamo perfettamente in grado di fronteggiare in sicurezza gli aspetti anche più scabrosi della crisi finanziaria internazionale. La crescita è dietro l’angolo". Non ha dubbi il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. E guarda al futuro economico del Paese con ottimismo. In un’intervista che sarà domani sul Foglio, il premier minimizza le preoccupazioni legate ai nuovi vincoli europei che saranno attivi da marzo e assicura che il governo non metterà mai una patrimoniale, ma piuttosto punterà sulle liberalizzazioni.

Nessuna imposta patrimoniale Rispondendo alle proposte di Giuliano Amato e Pellegrino Capaldo, Berlusconi spiega che "una imposta patrimoniale con il livello abnorme di pressione fiscale che si registra in Europa e in Italia, con i formidabili ostacoli che si frappongono alla crescita, sarebbe la via più breve per deprimere gli investimenti, mettere in fuga i capitali, impedire le riforme, riaccendere la corsa alla spesa pubblica improduttiva e alla creazione di nuovo debito". Per questo, secondo il Cavaliere, "bisogna fare esattamente il contrario: liberalizzare, privatizzare, riformare e incentivare la crescita dell’occupazione qualificata, della spesa per infrastrutture, dell’istruzione e della ricerca".

"Se il Partito democratico e il Terzo polo - aggiunge Berlusconi - si lasciassero lusingare da questa cultura old fashion si impiccherebbero all’eterno ritorno dell’identico, metterebbero in luce vecchiume e paralisi intellettuale e strategica".

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