Il milanese Cristian Provvisionato, 42 anni, è tenuto in ostaggio dal governo della Mauritania dall’agosto del 2015.
L’accusa sarebbe quella di far parte di una banda internazionale finalizzata alla truffa informatica ai danni del Paese africano. Ma dal giorno del suo arresto non gli è mai stato notificato nessun capo di imputazione e non è mai comparso davanti ad una corte.
L'italiano è stato fermato dalle autorità mauritane a Nouakchott, dove era stato inviato due settimane prima dalla ditta milanese per la quale lavora. Una società che commercializza prodotti tecnologici.
Doina Coma, madre di Cristian Provvisionato, che è riuscita ad incontrarlo il 21 e il 22 febbraio scorso solo per pochissimo tempo, neanche lo riconosceva. “Mio figlio - riporta Il Giorno - ha perso venti chili e non ha alcuna cura”. L’italiano, infatti, è diabetico e ne ha un assoluto bisogno. Le sue condizioni sarebbero precarie e la mamma teme per la sua salute. “Non è stato aperto alcun dossier su di lui. Ma è recluso in piena violazione dei diritti umani, non può nemmeno telefonare. Prima che giudiziaria, questa è una questione umanitaria”.
La Farnesina, che ha confermato la situazione, sta seguendo il caso ed è in stretto contatto con
l’ambasciata italiana a Rabat, responsabile anche per la Mauritania. Per il momento, però, sembra non ottenere nessun risultato. E intanto, senza un perchè, Cristian Provvisionato rimane in ostaggio delle autorità del Paese.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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