Chi ha visto il film di Ridley Scott Le crociate è stato confermato nellidea che dallIlluminismo in poi lOccidente ha sul tema: a) i crociati erano rozzi e crudeli, mentre gli islamici erano raffinati e tolleranti; b) limperialismo europeo attaccò senza provocazione i pacifici musulmani; c) Saldino era un galantuomo e i crociati dei farabutti; d) da allora i musulmani ci odiano con ragione. Questo mucchio di corbellerie è ribaltato nel più bel libro che mai sia stato scritto sullargomento: Gli eserciti di Dio. Le vere ragioni delle crociate (Lindau, pagg. 365, euro 24,5) di Rodney Stark. Sì, perché è vero lesatto contrario di tutti i punti summenzionati. Innanzitutto, i musulmani cominciarono a interessarsi alle crociate solo quando lOccidente le mise loro in testa, cioè alla fine del XIX secolo. Non solo gli arabi contemporanei quasi non se ne accorsero, perché si trattava solo di invasioni periodiche durate poco e per nulla rivolte contro lislam in quanto tale. Anzi, i musulmani sudditi dei regni latini di Palestina e Siria erano pure contenti perché i cristiani non li consideravano dhimmi (diversamente da quanto facevano i governanti islamici con cristiani ed ebrei) e le tasse che pagavano erano più leggere che nei circostanti regni musulmani. «Per molti arabi, inoltre, le crociate non furono che attacchi sferrati contro gli odiati turchi». Infatti, fu quando arrivarono, a mano armata, i turchi - che massacravano i pellegrini - che ebbero inizio le crociate. Le quali ebbero il merito, per la civiltà europea, di fermare lespansionismo turco per due secoli, dopo i quali lEuropa si ritrovò a doversi difendere fin dentro casa per i successivi quattro.
Per quanto riguarda il Saladino, il romanticume sulla sua figura ammaliò anche il Kaiser, Guglielmo II, il quale depose sulla sua tomba una corona bronzea dalloro (che poi Lawrence dArabia, come tutti gli arabi nemico dellImpero ottomano, fece sparire). Nel film succitato il giudizio è identico. Eppure, dopo la disfatta inflitta ai cristiani ad Hattin, così il suo segretario, Imad ad-Din, descrisse quel che fu fatto ai templari e agli ospitalieri catturati: «Ordinò che fossero decapitati, preferendo lucciderli al farli schiavi. Cera presso di lui tutta una schiera di dottori e sufi, e un certo numero di devoti e asceti: ognuno chiese di poterne ammazzare uno», cosa che Saladino concesse volentieri. Non è vero che mandò liberi tutti gli abitanti di Gerusalemme: metà di questi non poté pagare lesoso riscatto e fu venduta schiava. Stark dice la sua anche sulla famosa Quarta crociata, quella che conquistò Costantinopoli anziché la Terrasanta. E anche qui rimette le cose a posto. Fin dalla prima spedizione, i bizantini avevano sempre mantenuto un atteggiamento sleale nei confronti dei crociati, tradendoli a più riprese. Addirittura, limperatore Isacco II si era alleato col Saladino contro i latini per favorire i greco-ortodossi; presa la Terrasanta, Saladino, secondo i patti, aveva consegnato a questi ultimi ogni chiesa latina. Ora, ancora un volta, la richiesta daiuto era partita da Costantinopoli e ancora una volta gli europei avevano risposto. E ancora una volta, giunti sul posto, erano stati traditi. Così, stimarono che lunico sistema per non essere pugnalati alle spalle era insediare uno di loro a Costantinopoli.
Unaltra leggenda nera da sfatare è il massacro seguito alla presa di Gerusalemme da parte di Goffredo di Buglione alla prima crociata: la città conteneva sui diecimila abitanti, dei quali caddero solo duemila. Nulla a che vedere con i massacri indiscriminati compiuti dai musulmani, specialmente quelli di Baibars e dei mamelucchi, che causarono la fine dei regni latini in Oriente. Massacri, per giunta, tutti compiuti in dispregio della parola data: ambasciatori decapitati, i monaci del Monte Carmelo interamente trucidati, eccetera. Il «peggiore massacro dellintera epoca delle crociate» fu quello di Antiochia, perpetrato dal musulmano Baibars. Eppure, eccone il ricordo da parte degli storici occidentali: «Steven Runciman gli dedica ben otto righe; Hans Eberhard Mayer una; Cristopher Tyerman, che si era dilungato per molte pagine sugli efferati dettagli del massacro di Gerusalemme nella prima crociata, liquida la carneficina di Antiochia in quattro parole; Karen Armstrong riserva dodici parole al resoconto della strage, di cui attribuisce poi la colpa agli stessi crociati, poiché era stata la loro minaccia a creare un nuovo islam».
Perché fallirono le crociate? Dopo aver fatto presente che i regni latini dOltremare pur ebbero la stessa durata degli odierni Stati Uniti, Stark punta il dito sulle tasse: mantenerli dissanguava lEuropa. Circondati dalla marea ostile, lontani migliaia di chilometri da casa, richiedevano continui rifornimenti di uomini e mezzi, nonché spedizioni ricorrenti per difenderli o riconquistarli. La fede (sì, la fede) aveva reso sopportabile ogni sacrificio e ogni defaillance era stata imputata ai peccati dei cristiani.
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