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"Mi ucciderò". Alice Schembri suicida a 17 anni dopo il video dello stupro

La ragazza si tolse la vita nel 2017 ad Agrigento. Era caduta in una profonda depressione dopo che 2 anni prima era stata vittima di una violenza di gruppo, ripresa con un video successivamente condiviso in Rete. Ora i giovani rischiano il processo

"Mi ucciderò". Alice Schembri suicida a 17 anni dopo il video dello stupro

"Non voglio, non posso. Vi prego, mi sento male". E poi quella frase che, col senno di poi, raggela il sangue: "Mi ucciderò". Erano le parole di Alice Schembri, una studentessa di 17 anni, che il 18 maggio del 2017 si suicidò gettandosi dalla Rupe Atenea di Agrigento, due anni dopo essere stata stuprata. Parole che lei stessa ha pronunciato durante quella violenza brutale, filmata in un video poi diffuso in rete. Come ricorda il Corriere.it, la ragazza era sprofondata nel tunnel della depressione. A sei anni dall'accaduto, la Procura Distrettuale Antimafia ha notificato a due giovani agrigentini, entrambi 27enni, l'avviso di conclusione delle indagini. Tra le ipotesi di reato formulate a carico degli indagati vi sono, oltre all'accusa di violenza sessuale di gruppo, anche la diffusione di materiale pedopornografico. Il procedimento nei confronti degli altri due giovani, che all'epoca avevano 17 anni, pende invece davanti al Procura dei minori di Palermo.

L'ultimo post di Alice

Il cadavere di Alice fu trovato sotto la Rupe Atena di Agrigento. Sulla volontarietà del gesto estremo non ci sono dubbi. Prima di farla finita, la ragazza scrisse un post su Facebook in cui preannunciava le sue intenzioni: "Nessuno di voi sa e saprà mai con cosa ho dovuto convivere. - furono le sue parole - Quello che mi è successo non poteva essere detto, io non potevo e questo segreto dentro di me mi sta divorando". Una ferita insanabile, un dolore che non le aveva dato tregua. "In alcuni momenti ci riuscivo, - spiegò -tanto che me ne fregavo, ma dimenticarlo mai... Non potrò averla vinta mai, come però non posso continuare a vivere così, anzi a fingere così...".

Il video

Al centro delle indagini, condotte dalla squadra Mobile di Agrigento, su coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, competente per il reato relativo alla diffusione di materiale pedopornografico, ci sarebbe un video che riprendere il presunto stupro di gruppo. Stando a quanto ricostruito dagli investigatori, i quattro indagati avrebbero fatto ubriacare la ragazzina e poi ne avrebbero abusato "approfittando delle sue condizioni di inferiorità fisica e psichica", scrive ancora il Corriere della Sera.

Nel filmato è evidente il tentativo della vittima di reagire agli abusi: "Non voglio, non posso. - gridava Alice -Vi prego, mi sento male". E poi quella frase che, col senno di poi, raggela il sangue: "Mi ucciderò".

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