Cospito di nuovo in ospedale. I medici: "Trasferito a scopo precauzionale"

Secondo ricovero per Alfredo Cospito nell'ospedale San Paolo di Milano, dove è stato portato in via precauzionale per monitorare i livelli di sodio e potassio

Cospito di nuovo in ospedale. I medici: "Trasferito a scopo precauzionale"

Per la seconda volta da quando si trova recluso nel carcere di Opera, poco meno di un mese, Alfredo Cospito è stato trasferito presso il reparto carcerario dell'ospedale San Paolo di Milano. A suggerire un nuovo ricovero per l'anarchico, che da circa 4 mesi sta portando avanti uno sciopero della fame, sono stati i medici, come misura precauzionale per monitorare le sue condizioni di salute. Sotto osservazione, in particolare, sono i livelli del sodio e del potassio le cui carenze possono portare a danni cardiaci e a edemi cerebrali.

Dopo il rifiuto da parte della Corte di Cassazione di revocare il 41 bis, come richiesto dal suo pool legale, Cospito ha rifiutato nuovamente l'assunzione degli integratori, limitandosi a ingerire esclusivamente acqua e sale. Grazie al potassio e agli altri integratori assunti durante il ricovero, proprio in vista della sentenza del 24 febbraio, l'anarchico aveva registrato dei miglioramenti delle sue condizioni cliniche, tali da convincere i medici a dare l'ok per il ritorno in carcere. Sabato il medico Marco Crosignani ha poi dichiarato di averlo trovato "molto affaticato". Proprio questo pomeriggio, il legale di Cospito, Flavio Rossi Albertini, gli ha fatto visita a Opera: "Bisogna vedere come evolveranno i valori del potassio. I prossimi giorni saranno importanti".

Subito dopo il rigetto dell'istanza di revoca del 41 bis, sono state rese note alcune dichiarazioni in cui l'anarchico dichiarava di essere convinto di morire presto. Quelle righe sono state assunte dagli anarchici come un testamento ideologico da parte di Cospito, che ha auspicato al di fuori del carcere ci fosse qualcuno disposto a proseguire la sua battaglia. In una lettera successiva, l'anarchico si è detto "pronto a morire per far capire al mondo cosa sia veramente 41 bis, mentre 750 persone lo subiscono nel silenzio".

In quelle righe, Alfredo Cospito sembra aver già costruito il suo piano: "Sono convito che la mia morte porrà un intoppo a questo regime e che i 750 che subiscono da decenni il 41 bis possano vivere una vita degna di essere vissuta, qualunque cosa abbiano fatto. Amo la vita, sono un uomo felice non vorrei scambiare la mia vita con quella di un altro. È proprio perché la amo non posso accettare questa non vita senza speranza".

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