L'omicida, datosi alla fuga nei giorni successivi alla sentenza, risulta ad oggi ancora latitante. E proprio per questo motivo il processo d'Appello celebrato in terra spagnola potrebbe chiudersi in un nulla di fatto. Sono gli ultimissimi sviluppi del caso Niccolò Ciatti, con la prossima udienza che si terrà a Barcellona il prossimo 29 novembre. In primo grado, il ceceno Rassoul Bissoultanov è stato condannato a 15 anni di reclusione dal tribunale di Girona, ma ad oggi non ha scontato nemmeno un giorno di carcere in quanto sembra essere sparito nel nulla. E per questa ragione, i giudici spagnoli potrebbero decidere per la non procedibilità, a causa dell'assenza dell'imputato (che tramite il proprio legale aveva comunque impugnato il verdetto di primo grado). Lo riportano i media toscani, facendo il punto sulla questione.
Stabilendo l’improcedibilità, si darebbe di fatto all’imputato la facoltà di decidere sulla sua punibilità, perché si estinguerebbe il processo e verrebbe annullata anche la sentenza di primo grado. Bissoultanov era già libero già da un anno, ovvero da quando nel 2021 erano scaduti i termini di carcerazione preventiva. Lo straniero era stato arrestato nell’immediatezza del pestaggio, avvenuto nella notte dell’11 agosto 2017 sulla pista del st. Trop di Lloret de Mar, in Spagna. Niccolò morì com'è noto poche ore dopo in ospedale a soli 22 anni, devastato dal calcio alla testa sferrato con tecnica “professionale" dall'esperto di lotta. Per mesi, la famiglia Ciatti ha temuto che, senza altre misure cautelari, l'omicida potesse far perdere le proprie tracce. E così, purtroppo, è stato: nessuno sa dove si trovi oggi, per quanto sul suo conto pendano adesso due mandati d'arresto europei. Non contento, l'extracomunitario avrebbe come detto dato mandato al proprio avvocato di fare ricorso contro il provvedimento, pochi mesi fa.
Qualora il procedimento spagnolo si estinguesse, l'unica speranza per la famiglia Ciatti resterebbe la giustizia italiana e in particolare il processo di Roma: la prossima udienza dovrebbe tenersi tra un mese, con la sentenza che potrebbe essere emessa a marzo. In base alle leggi italiane, il procedimento dovrebbe andare avanti a prescindere dalla presenza in tribunale dell'imputato e potenzialmente il ceceno rischia l'ergastolo.
Resta però un nodo da sciogliere tutt'altro che secondario: Bissoultanov sarà con tutta probabilità condannato anche in Italia, ma finché le ricerche delle forze dell'ordine non poteranno alla sua cattura il verdetto cadrà di fatto nel vuoto. Ecco perché la richiesta dei genitori del giovane di Scandicci, ad ogni modo, è sempre la stessa: giustizia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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