Caso La Russa jr: il legale della ragazza chiede al gip l'imputazione coatta

La ragazza che accusa Leonardo La Russa di stupro si oppone all’archiviazione chiesta dai pm. Si va verso un’udienza: in gioco la possibile imputazione coatta per La Russa e Gilardoni.

Caso La Russa jr: il legale della ragazza chiede al gip l'imputazione coatta
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Non è chiusa la vicenda giudiziaria di Leonardo Apache La Russa, figlio del presidente del Senato Ignazio La Russa. G., la ragazza che sostiene di essere stata violentata due anni fa da Leonardo, suo ex compagno di scuola, ha deciso di opporsi alla richiesta di archiviazione dell'indagine per stupro presentata - dopo lunghe indagini - dai pm della Procura di Milano. Per gli inquirenti, non ci sono prove per affermare che la ragazza non fosse lucida e consenziente al momento dei rapporti sessuali con La Russa junior e il suo amico Tommy Gilardoni, avvenuti dopo una notte in cui la giovane aveva assunto in gran quantità alcool e sostanze stupefacenti. Ma Stefano Benvenuto, avvocato di parte civile della ragazza, ha depositato oggi una memoria di oltre quaranta pagine in cui punta a smontare le tesi dei pm. Secondo il suo legale, G. era totalmente confusa, in balia dei desideri dei due ragazzi: al punto di non ricordare niente di quanto accaduto nella casa dei La Russa, e di avere potuto apprendere dei rapporti sessuali da Leonardo al risveglio la mattina dopo.

La richiesta di archiviazione, firmata dal procuratore Marcello Viola, dal suo vice Letizia Mannella e dal pm Alessia Menegazzo, sarebbe comunque dovuta passare al vaglio del giudice preliminare Rossana Mongiardo. A causa della opposizione presentata oggi dal legale di G. si terrà una udienza vera e propria, in cui sia la Procura che i difensori degli imputati potranno sostenere la inconsistenza delle accuse, e gli avvocati di G. avranno modo di insistere invece per la colpevolezza dei due ragazzi. Se il giudice preliminare dovesse convincersi di quest'ultima tesi ordinerebbe alla Procura di formulare la imputazione coatta degli indagati.

Lo scontro verterà non sul fatto che i rapporti sessuali ci siano stati, che è cosa pacifica; ma sullo stato di equilibrio mentale di G. in quelle ore. Le perizie tossicologiche che hanno cercato traccia della cosiddetta "droga dello stupro" che la ragazza sospetta di avere ingerito a sua insaputa non hanno dimostrato somministrazioni recenti. Ancora più decisivo, nel convincere la Procura a chiedere l'archiviazione, è stato l'esame da parte di un team di esperti dei filmati girati dai due maschi durante i rapporti sessuali: nei quali G. apparirebbe lucida e consenziente.

E' possibile che il giudice preliminare nomini un suo consulente per avere una analisi neutrale sulle immagini. Nei confronti di La Russa e Gilardoni la Procura ha chiesto comunque il rinvio a giudizio per avere diffuso ad amici i filmati dei rapporti intimi con G.

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