Caso Santanché, il tribunale di Milano apre la liquidazione giudiziale della crisi

I giudici del tribunale fallimentare di Milano hanno ritenuto l'acquisto degli asset da parte di Bioera insufficiente a salvare la Ki-Group srl. Il ministro: "Oggi non ho più alcun ruolo"

Caso Santanché, il tribunale di Milano apre la liquidazione giudiziale della crisi
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Una delle tre società, un tempo gioiello del bio, riferibili a Daniela Santanché, va verso la liquidazione giudiziale. Si tratta di Ki Group srl, il cui destino era stato diviso in un primo momento dai giudici del tribunale fallimentare da quello delle altre società del gruppo nel cui board si trovava la ministra del Turismo. Il tribunale fallimentare, con i giudici Sergio Rossetti, Caterina Macchi e Francesco Pipicelli, ha dichiarato l'apertura della liquidazione giudiziale e non la composizione negoziale della crisi chiesta dalla società.

I giudici hanno ritenuto che l'acquisto degli assets da parte di Bioera, un'altra società riferibile a Santanché essa stessa in composizione negoziata della crisi, non fosse sufficiente a salvare la Ki-Group srl. Nelle scorse settimane la Ki-Group srl aveva ripianato i suoi debiti nei confronti dei creditori, in particolare i dipendenti a cui con un bonifico partito dallo studio dell'avvocato Salvatore Sanzo, che erano stati ripagati degli stipendi arretrati e del tfr.

Santanché: non ho più alcun ruolo

In serata è arrivato anche un comunicato del ministro del Turismo Daniela Santanchè: "In relazione all’apertura della liquidazione giudiziale della società Ki Group s.r.l., ed alle conseguenti notizie apparse su talune testate giornalistiche in riferimento ad un asserito 'caso Santanchè", si legge nella nota, "intendo precisare che in detta società ho avuto tempo addietro un ruolo del tutto marginale ed oggi non ne ho alcuno". "In particolare", continua il comunicato, "attraverso la società che fa a me capo, Immobiliare Dani s.r.l., ho detenuto e detengo in KI Group, sin dalla data di costituzione di essa, soltanto una insignificante partecipazione (pari al 5%) - aggiunge - Sono stata Presidente del Consiglio di Amministrazione, priva di deleghe, per pochi mesi (dal 30 aprile 2019 sino al 15 giugno 2020, data nella quale mi sono dimessa). Dal 14 settembre 2020 ho, poi, assunto il ruolo di Consigliere, ancora senza alcuna delega gestoria ed ancora per pochi mesi, sino al 10 maggio 2021, data in cui ho dismesso definitivamente ogni funzione.

Le notizie secondo cui Ki Group farebbe (od avrebbe fatto) 'capo a me' forniscono dunque una rappresentazione non vera dei fatti e paiono ispirate esclusivamente dalla volontà di screditare la mia immagine personale e la reputazione della carica che ho l’onore di ricoprire”.

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