Caso Artem Uss, confermato l'arresto per il complice che lo aiutò a fuggire

Dimitry Chirakadze, noto discendente di nobile famiglia della Georgia, è accusato di aver organizzato la fuga del connazionale

Caso Artem Uss, confermato l'arresto per il complice che lo aiutò a fuggire
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Nuovi aggiornamenti giudiziari sulla vicenda di Artem Uss, il figlio di un oligarca russo evaso dai domiciliari a Basiglio, nel milanese, lo scorso 22 marzo 2023 in attesa dell’estradizione verso gli Usa. Lo scorso 21 giugno i carabinieri del nucleo investigativo di Milano hanno arrestato all'aeroporto di Fiumicino il 54enne Dimitry Chirakadze con l'accusa di aver organizzato l'evasione del connazionale. Oggi il Tribunale del Riesame ha confermato l'ordinanza di custodia cautelare in carcere per l’aristocratico, noto discendente di un Granduca della Georgia.

Come evidenziato dall’Agi, gli avvocati di Chirakadze - Tatiana Della Marra e Ivano Chiesa – avevano fatto ricorso chiedendo l’annullamento della misura emessa dalla gip Sara Cipolla, su richiesta del pubblico ministero Giovanni Tarzia: riflettori accesi sulla mancanza di riscontri all’ipotesi accusatoria. Diverso il parere degli inquirenti, per i quali l’imprenditore - ex vice governatore della regione siberiana di Kemerovo – avrebbe monitorato l'esito della decisione della Corte d'Appello di Milano sulla eventuale estradizione di Uss negli Stati Uniti d'America contattando preliminarmente i componenti della banda che hanno poi realizzato la fuga. Ma non è tutto. Secondo l’accusa, Chirakadze avrebbe partecipato – nella fase organizzativa - ai principali incontri con i componenti della banda che ha garantito la fuga e mantenuto costanti contatti con i familiari del manager russo.

Uss fu portato con quattro macchine da Basiglio fino in Serbia, da lì volò in aereo fino in Russia.

Residente in Svizzera, Chirakadze avrebbe guidato “un sodalizio criminale organizzato, impegnato in attività criminali in più di uno Stato, con il coinvolgimento di persone di diversa nazionalità (allo stato soggetti albanesi, serbi, bosniaci e sloveni), che, mediante l'utilizzo di auto immatricolate in più Stati (Italia, Slovenia e Serbia) e di utenze serbe, italiane, bosniache e slovene, hanno adottato una strategia precisa e ben definita, anche diretta a depistare le indagini”. Diversi i legami tra il 54enne e la famiglia Uss, a partire dalla compartecipazione in svariate aziende. Ricordiamo che nell’inchiesta è emerso il diretto coinvolgimento della moglie dell’arrestato.

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