"Lo stomaco è a pezzi". Nelle chat di Giulia Tramontano i segni dell'avvelenamento

Giulia Tramontano lamentava forti bruciori allo stomaco ipotizzando che fossero dovuti alla gravidanza. Dalle indagini è emerso che Impagnatiello le somministrava veleno per topi nella tisana che le preparava la sera

"Lo stomaco è a pezzi". Nelle chat di Giulia Tramontano i segni dell'avvelenamento
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"Lo stomaco è a pezzi". Così scriveva Giulia Tramontano in un messaggio inviato all'amica il 17 dicembre 2022, tempo prima che il compagno Alessandro Impagnatiello la uccidesse nella loro abitazione di Senago, alla periferia di Milano, mentre era al settimo mese di gravidanza. Il barman, reo confesso, secondo gli inquirenti avrebbe tentato di avvelenare la ragazza somministrandole veleno per topi nella tisana che le preparava ogni sera. Ipotesi che troverebbe riscontro nelle copie forensi delle ricerche sul web fatte dal 30enne, ora agli atti del processo per omicidio e occultamento di cadavere.

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Le chat di Giulia: "Lo stomaco mi ha ucciso"

Da tempo Giulia lamentava bruciori insopportabili allo stomaco, che verosimilmente attribuiva alla gravidanza. "Ieri sono stata abbastanza bene, a parte il bruciore di stomaco, stanotte invece lo stomaco mi ha ucciso" scriveva la 29enne in chat alla madre. E poi ancora, il 19 dicembre, raccontava all'amica di aver "anche mal di testa". I messaggi, così come altri elementi, sono stati depositati dall'aggiunto Letizia Mannella e dal pm Alessia Menagazzo dopo l'udienza di due giorni fa del processo a carico del barman.

Le ricerche sul web di Impagnatiello: "Veleno per topi incinta"

Secondo l'accusa Impagnatiello avrebbe tentato di uccidere la compagna con sostanze topicida. Lo scorso dicembre, come riporta il Giorno, il 30enne digitava sul web parole chiave come "veleno topi incinta", "veleno topi gravidanza", "uccidere feto", "avvelenare feto", "ammoniaca feto" e "veleno con calore perde efficacia". E ancora, a gennaio, cercava "sedanam gocce", "acquisto valium", "steflor veleno", "topicida grano". Il 2 maggio, pochi giorni prima dell’omicidio, si era informato su "come procurare aborto al settimo mese". Elementi che rafforzerebbero l'ipotesi della premeditazione.

I messaggi tra Giulia e l'altra ragazza

Agli atti del processo ci sono anche le chat tra Giulia e la ragazza italo-inglese con cui Impagnatiello aveva una relazione parallela. Il 27 maggio, poche ore prima dell'omicidio, Tramontano scriveva all'altra: "Non hai perso nulla. È un pezzo di m.... Adesso perderà tutto piano piano, lo posso giurare su mio figlio". Alle 18.30 la 29enne aveva poi inviato un messaggio al barman: "Sto tornando a casa. Fatti trovare".

Poche ore dopo si sarebbe consumato l'omicidio. Alessandro Impagnatiello avrebbe anche tentato di dare alle fiamme il corpo della compagna, salvo poi decidere di occultarlo in un anfratto non distante dalla loro abitazione.

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