Chico Forti è in Italia. Ora Roma e poi in carcere a Verona

Il Falcon dell'Aeronautica militare è arrivato a Pratica di Mare nella tarda mattina, ad attenderlo anche Meloni. L'avvocato conferma: "Ovviamente sono contento, sì. Siamo molto soddisfatti"

Chico Forti è in Italia. Ora Roma e poi in carcere a Verona
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Chico Forti è a casa. L'aereo con a bordo l'ex imprenditore italiano è decollato nella notte da Miami e già questa mattina è arrivato all'aeroporto militare laziale di Pratica di Mare. Forti ha fatto rientro in Italia con un Falcon 900 del 31esimo Stormo dell'Aeronautica italiana. Antonio Tajani, una volta ufficializzato l'arrivo in Italia, ha dichiarato: "Si ottengono questi risultati quando si lavora in silenzio, senza fare polemiche con una grande azione del governo certamente, ma anche della nostra diplomazia". Giorgia Meloni in mattinata è arrivata a Pratica di Mare ad attendere Forti, che ha poi incontrato per un breve colloquio di pochi minuti.

Dopo l'atterraggio, a seguito del disbrigo delle pratiche, verrà trasferito nel carcere di Verona dove continuerà a scontare la pena dell'ergastolo inflitta dalla giustizia americana. Era atteso nella struttura veronese nel primo pomeriggio di oggi e al suo arrivo sarebbe trasferito in infermeria per i controlli di rito. Ma oggi è in programma la visita di Papa Francesco che pranzerà con i detenuti nella casa circondariale di Montorio, dove è recluso anche Filippo Turetta. Probabilmente anche per questo motivo Forti non arriverà a Verona nella giornata di oggi è trasferito in una struttura romana per qualche giorno, per poi essere tradotto in Veneto. Nel pomeriggio è arrivato nel carcere di Rebibbia, dove oggi e domani rimarrà in una cella singola e si è mostrato cordiale con gli agenti, anche se provato dal viaggio in aereo. Arriverà a Verona lunedì.

"Noi non abbiamo ancora notizie ufficiali, probabilmente è trapelato qualcosa dal Ministero ed è arrivato prima alla stampa. Ho sentito anche l'avvocato ma nemmeno lui ha conferme. Mi auguro sia tutto vero, ma per adesso non c'é nulla di ufficiale", ha dichiarato lo zio di Forti all'Adnkronos. "Per adesso non ho notizie ufficiali, sarei il primo a saltare per aria dalla gioia", ha concluso. Ma l'avvocato poco dopo ha confermato: "Ovviamente sono contento, sì. Siamo molto soddisfatti". Per 24 anni, Chico Forti è stato recluso in un carcere della Florida in conseguenza a una condanna all'ergastolo per l'omicidio di Dale Pike, avvenuto il 15 febbraio del 1998. Alcuni giorni fa, nella scheda del Florida Department of Correction, alla data di inizio custodia, il 7 luglio 2000, è stata aggiunta quella del 15 maggio indicata come data del rilascio.

Era l'ultimo passaggio, successivo a un accordo con un giudice del tribunale, per completare i passaggi del trasferimento in Italia. La corte d'Appello di Trento ha già convertito nelle scorse settimane la sentenza statunitense. "È ancora prematuro parlare. Possiamo solo dire che l'intervento del governo Meloni ha dato un'accelerata all'iter", dicono oggi dalla famiglia di Forti. Lo stesso avvocato ha riconosciuto il ruolo dell'Italia: "Ringraziamo anche tutte le autorità coinvolte, perché è stato un lavoro di grande impegno, soprattutto burocratico". Subito dopo l'atterraggio, l'avvocato Carlo Della Vedova, che ha seguito le pratiche, ha dichiarato che "appena possibile speriamo di far incontrare Chico Forti con la madre di 96 anni. Ci vorrà un permesso. Teniamo presente che per il suo rientro è stato considerato l'aspetto umanitario, come previsto dalla Convenzione". Lo stesso Forti, spiega Andrea Di Giuseppe, unico parlamentare di Fratelli d'Italia eletto all'estero, che ha seguito il caso Forti da febbraio 2023, "pochi giorni fa mi ha detto che per lui inizia una nuova vita e che non vede l'ora di riabbracciare la madre".

Dopo l'incontro tra il premier e Forti, Palazzo Chigi ha diramato una nota sottolineando come sia stato fondamentale l'incontro di marzo del premier a Washington. Da qui, riferiscono fonti di palazzo Chigi, è partito l'iter "che si è concluso in tempi record mercoledì 15 maggio". Grazie "all'ottima collaborazione delle autorità americane, i tempi di definizione della procedura - dal momento in cui è stato formalizzato il consenso al trasferimento da parte del governatore della Florida lo scorso 13 marzo - sono da considerarsi eccezionali". Secondo le stesse fonti, infatti, "la sola fase giurisdizionale italiana si definisce in alcuni mesi (da 5 a 6), cui segue la fase della consegna da concordare con le autorità americane che, di regola, dopo l'udienza di verifica del consenso impegna un arco temporale compreso tra le 3 e le 6 settimane".

Numerose le reazioni politiche a fronte del rientro in Italia dell'ex imprenditore. "Bentornato a casa Chico. Un nuovo successo della diplomazia italiana e del governo. Grazie a un gioco di squadra, silenzioso ed efficace, riportiamo in Italia un nostro concittadino dopo 24 anni di detenzione negli Stati Uniti. Sono orgoglioso del nostro lavoro", è il post su X del ministro degli Esteri. Anche il ministro Francesco Lollobrigida sottolinea la "bellissima notizia che arriva grazie allo straordinario lavoro portato avanti dal presidente Giorgia Meloni, dal ministro Antonio Tajani, dal governo e dalla diplomazia italiana". Il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera dei deputati, Tommaso Foti, esulta perché questo "è un giorno felice per lui, per i suoi familiari che finalmente possono riabbracciarlo e per chi non ha mai smesso di lottare perchè il suo rientro divenisse realtà".

Il presidente di Noi Moderati, Maurizio Lupi, ha acceso i riflettori sulla "promessa mantenuta. Il rientro in Italia dagli Stati Uniti di Chico Forti è il frutto della credibilità internazionale del governo, del lavoro svolto dalla nostra diplomazia che, lontana dai riflettori e dalle polemiche".

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