Il processo per violenza sessuale di gruppo a carico di Ciro Grillo e i suoi tre amici genovesi - Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria - potrebbe essere salvato in corner dalla tecnologia. Come anticipato da ilGiornale.it nei giorni scorsi, uno dei tre magistrati del collegio giudicante, il giudice Nicola Bonante, è stato assegnato al Tribunale di Bari. Circostanza che mette a rischio l'intero procedimento (bisognerebbe rifare tutto da zero), a meno che non si valuti l'opzione dell'udienza video-registrata prevista dalla Riforma Cartabia. Su questo punto, la decisione spetta al presidente del Tribunale di Tempio Pausania he, scrive Repubblica.it, renderà nota la sua volontà il prossimo lunedì. I quattro ragazzi genovesi sono accusati di aver stuprato una studentessa italo-norvegese, Silvia (nome di fantasia) e una sua amica, Roberta, durante una vacanza in Costa Smeralda, nella notte tra il 16 e il 17 luglio 2019.
Perché è importante la prossima udienza
La prossima udienza, in programma per lunedì 10 luglio, rappresenta il giro di boa del lungo e intricato iter dibattimentale. A comparire davanti ai giudici di Tempio Pausania saranno i periti informatici incaricati sia dal pm Gregorio Capasso che dalle parti in causa. Nell'ultima udienza, celebrata lo scorso 29 maggio, erano state depositate le copie forensi prodotte dal consulente del pubblico ministero in relazione accertamenti tecnici condotti su foto, audio e intercettazioni telefoniche. Si tratta di 40 Terabyte di materiale estrapolato da cinque telefoni cellulari (quattro degli imputati e uno della studentessa italo-norvegese) che potrebbero rivelare il contenuto di chat ed sms intercorsi tra i giovani nei giorni successivi al presunto abuso.
L'accusa nei confronti di Grillo Jr e gli amici
Secondo l'accusa, Silvia e l'amica subirono abusi sessuali nella villetta a schiera di proprietà della famiglia Grillo, in un residence di Porto Cervo (Costa Smeralda) la notte tra il 16 e il 17 luglio 2019. Una delle due ragazze, la studentessa italo norvegese che all'epoca dei fatti aveva 19 anni, sarebbe rimasta vittima di uno stupro di gruppo, come poi lei stessa denunciò ai carabinieri di Milano dopo essere rientrata dalle vacanze. L'altra, Roberta, sarebbe stata fotografata in posizioni oscene, a sua insaputa, mentre dormiva sul divano in soggiorno.
Le violenze si sarebbero consumate dopo una serata trascorsa dal gruppo di ragazzi in un noto locale dell'isola, dopo aver consumato delle bevande alcoliche. Secondo la difesa, invece, i rapporti sarebbero stati consensuali.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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