"Davide è come morto, la giustizia non ci rispetta". L'ira dei genitori di Ferrerio, massacrato di botte dal rom

La donna accusata di aver istigato il pestaggio di Davide Ferrerio, il giovane in coma dopo esser stato massacrato dal ventitreenne rom Nicolò Passalacqua, è stata condannata ad otto anni di reclusione. Ma il reato è stato derubricato a lesioni gravissime: la sentenza potrebbe influenzare il processo d'appello in corso nei confronti di Passalacqua e i familiari della vittima non hanno nascosto rabbia e delusione

"Davide è come morto, la giustizia non ci rispetta". L'ira dei genitori di Ferrerio, massacrato di botte dal rom
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Otto anni di reclusione ad Anna Perugino, ritenuta l'istigatrice del pestaggio ai danni di Davide Ferrerio, con il reato riqualificato da tentato omicidio a lesioni gravissime. Ma ad oltre ventiquattr'ore dalla sentenza del tribunale, i familiari della vittima continuano a non nascondere la delusione per una sentenza che reputano non adeguata: "Il nostro Davide è come se fosse morto. La giustizia non ci rispetta, siamo indignati", hanno dichiarato al quotidiano Il Resto del Carlino. Questi gli ultimi sviluppi relativi al "caso" del ragazzo bolognese ridotto in fin di vita dal giovane di etnia rom Nicolò Passalacqua. Il ventiduenne è ormai in stato vegetativo da quasi due anni e non si è più ripreso dalle percosse che subì, per un'aggressione concretizzatasi a Crotone e dovuta com'è ormai noto ad uno scambio di persona: non era Davide la persona finita nel mirino di Passalacqua, di Perugino e del compagno di quest'ultimo, Andrej Gaju, per aver chiesto un appuntamento alla fidanzata (allora minorenne) del rom.

Proprio Perugino, madre della ragazza, è stata accusata di essere la mandante della violenta aggressione, istigando Passalacqua che è stato condannato in primo grado a 20 anni e 4 mesi di carcere per tentato omicidio. Perché la donna è invece stata condannata invece per lesioni gravissime, mentre il suo compagno è stato assolto? Perché nel frattempo l'ipotesi di reato è stata derubricata da tentato omicidio a lesioni gravissime, per l'appunto. Decisiva, in questo senso, è stato l'esito della perizia del tribunale di Crotone: secondo il perito, Davide sarebbe stato colpito con un solo pugno e causargli il danno cerebrale non sarebbe stato tanto il violento cazzotto ricevuto, quanto l'impatto con l'asfalto a causa della fragilità ossea della vittima dovuta una osteogenesi imperfetta.

Per un verdetto che, a detta dell'avvocato dei familiari di Ferrerio, Fabrizio Gallo, "non tiene conto delle conclusioni del perito di parte civile":secondo il neurochirurgo primario dell’ospedale di Bologna in cui Davide è ricoverato in coma vegetativo, il paziente era ormai guarito dall'osteogenesi. E non è tutto, perché questa perizia potrebbe cambiare anche il processo in appello per Passalacqua, in corso al tribunale di Catanzaro.

"La sentenza si commenta da sola: la vita di un ragazzo è stata buttata via ma la pena per questa donna è di otto anni e le sono state pure concesse le attenuanti generiche, che non meritava - lo sfogo di Giusy Orlando, madre di Ferrerio, riportato dal Quotidiano del Sud - provo disgusto, rabbia, amarezza nel rientrare a Bologna da Crotone. Passalacqua ha colpito al cranio per uccidere ed era consapevole delle conseguenze della sua scellerata azione".

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