Il ricorso dei migranti è stato accolto immediatamente. Così, a soli cinque giorni dell'inaugurazione del nuovo centro di Modica-Pozzallo per l'esame rapido delle domande d'asilo, i primi ospiti sono già fuori. La decisione è arrivata dal tribunale di Catania, che ha accettato il ricorso di tre migranti sbarcato a metà settembre a Lampedusa e poi portato nella nuova struttura, con la disposizione di un suo trattenimento da parte del questore di Ragusa. La permamenza, tuttavia, è durata molto poco. Come riporta Repubblica, il giudice Iolanda Apostolico non ha infatti convalidato il fermo dei giovani nordafricani, giudicando il recente decreto del governo "illegittimo in più parti". Un pronunciamento che - a quanto si apprende - il Viminale impugnerà.
Come riferito dall'avvocato dei tunisini, il giudice non ha convalidato il provvedimento di trattenimento per tre migranti. Per un quarto, infatti, il provvedimento non è stato esaminato perchè il richiedente asilo avrebbe rinunciato alla domanda. I nordafricani hanno ottenuto l'immmediata liberazione con un provvedimento che ora potrebbe creare un precedente e innescare altrettanti ricorsi a catena contro le disposizioni dell'esecutivo, che prevedono il trattenimento dei richiedenti asilo provenienti dai cosiddetti Paesi sicuri in attesa dell'esito della procedura di frontiera accelerata. Secondo il tribunale di Catania il decreto è illegittimo e confliggerebbe con la superiore normativa europea. In particolare, sottolineano fonti legali, "i giudici contestano la nuova procedura di trattenimento e la cauzione di 5.000 euro da pagare per non andare nel centro". Una posizione che, nei fatti, rischia di lasciare disattesi il decreto Cutro e le successive disposizioni governative sulla gestione delle domande d'asilo. Secondo l'Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione, "le nuove norme sulla detenzione per i richiedenti asilo per il Tribunale di Catania sono contrarie alle norme Ue e alla Costituzione italiana". E questo perché "trattenere chi chiede protezione senza effettuare una valutazione su base individuale e chiedendo una garanzia economica come alternativa alla detenzione è illegittimo".
La decisione del tribunale di Catania ha scatenato immediatamente l'ira di Fratelli d'Italia che ha fatto notare che, "non convalidando il trattenimento dei quattro tunisini soggetti alle nuove procedure accelerate di frontiera disposte dal governo", il giudice ha assunto "decisioni politiche e ideologiche". "Le ordinanze appaiono infatti poco ancorate al quadro normativo vigente e immagino che saranno impugnate dall'avvocatura dello Stato", ha dichiarato la deputata Sara Kelany, responsabile del Dipartimento immigrazione del partito di Giorgia Meloni. "Spiace dover constatare come ancora una volta si pieghi il diritto all'ideologia. Le sentenze sconfessano non solo e non tanto il decreto del governo, ma la normativa europea su cui il decreto poggia".
A quanto si apprende, tuttavia, il ministero dell'Interno impugnerà il provvedimento del tribunale di Catania e la fondatezza dei richiami giuridici contenuti nel provvedimento sarà quindi sottoposta al vaglio di altro giudice. La procedura accelerata di frontiera - osservano fonti ministeriali - è uno degli aspetti che (già contenuto nella direttiva europea 2013/33/Ue) trova oggi l'unanime consenso dei Paesi europei nell'ambito del costruendo nuovo Patto per le migrazioni e l'asilo e che il governo italiano ha disciplinato nel decreto Cutro.
Peraltro - viene altresì precisato - relativamente a due dei provvedimenti di non convalida del trattenimento, si tratta di due cittadini tunisini destinatari di provvedimenti di espulsioni già eseguiti (ma rientrati ciò nononstante nel territorio italiano) che nel corso dell'udienza per la convalida avevano invocato in un caso la protezione per la necessità di "fuggire perché perseguitato per caratteristiche fisiche che i cercatori d'oro del suo Paese, secondo credenze locali, ritengono favorevoli delle loro attività (particolari linee della mano)", nell'altro "per dissidi con i familiari della sua ragazza i quali volevano ucciderlo ritenendolo responsabile del decesso di quest'ultima".
Non è la prima volta che i giudici si esprimono in senso opposto alle disposizioni di un governo di centrodestra. Era accaduto, ad esempio, anche rispetto alla normativa che regola i "respingimenti" alla frontiera, rispetto alla quale i magistrati avevano accolto il ricorso di un migrante e condannato il Viminale a risarcirlo. E qualcosa di simile era accaduto anche con i decreti sicurezza di Matteo Salvini. Per quanto impugabili, tutti questi pronunciamenti ottengono sempre lo stesso effetto: quello di aprire una frattura con le disposizioni del governo, lanciando un indiretto assist alle opposizioni. Talvolta offrendo anche argomenti di contestazione a queste ultime, con conseguenze peraltro molto pratiche. Basti pensare a cosa potrebbe accade proprio rispetto al centro di Pozzallo, dove al momento a essere trattenuti sono solo migranti tunisini. E proprio sul fronte politico tali pronunciamenti scatenano sempre prese di posizione forti.
Al riguardo, non è mancata un'osservazione polemica del vicepremier Matteo Salvini, che commentando l'accoglimento del ricorso ha scritto: "Sbarcato da 10 giorni, e ricorso subito accolto dal Tribunale. Ma aveva l'avvocato sul barcone? Riforma della giustizia, presto e bene". Altrettanto pungente il deputato della Lega Igor Iezzi: "Inaccettabile la decisione del giudice di Catania che ha scelto di liberare degli immigrati irregolari.
Una certa sinistra non si smentisce mai e continua a remare contro gli interessi dell'Italia. Salvini in tribunale, clandestini liberi, Richard Gere sul set: questa sinistra rende ridicolo il Paese". E più tardi Salvini ha aggiunto: "Serve una profonda riforma della Giustizia".Sbarcato da 10 giorni, e ricorso subito accolto dal Tribunale.
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) September 30, 2023
Ma aveva l’avvocato sul barcone???
Riforma della Giustizia, presto e bene. pic.twitter.com/KzMezOkGY4
Le “motivazioni” che hanno convinto il Tribunale di Catania ad accogliere il ricorso presentato da alcuni immigrati sbarcati a Lampedusa che erano destinati al trattenimento presso il centro di Pozzallo, come prevede il decreto voluto dal governo.
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) September 30, 2023
Serve una profonda riforma della… pic.twitter.com/BfYDFDLtY7
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