Il Partito Democratico che all'epoca amministrava Ferrara sottovalutò i segnali che supponevano la presenza della mafia nigeriana in città. Non li colse al punto da invitare oltre un decennio fa, sul palco della "Festa della legalità", proprio quello che secondo i giudici era l'esponente principale della criminalità organizzata africana sul territorio. Questo è il pensiero di Alan Fabbri, attuale sindaco di centrodestra della città dell'Emilia Romagna, il quale nelle scorse ore non ha risparmiato ulteriori stoccate al Pd, invitando il partito a chiedere scusa alla cittadinanza. A fornire lo spunto per questo attacco è stata la sentenza del tribunale locale risalente a pochi giorni fa, in un procedimento che vedeva alla sbarra diciassette imputati con l'accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti. Un maxi-processo che si è concluso con la condanna di tutti e diciassette i cittadini originari della Nigeria, con pene che vanno dai nove ai ventidue anni di reclusione. Fra i condannati c'è anche un cantante conosciuto come Dj Boogye, che secondo l'accusa sarebbe stato il "padrino" della "cosca nigeriana" di stanza nel Ferrarese.
La mafia nigeriana e il "padrino" invitato alla Festa della legalità
La stessa persona che il Pd, undici anni fa, invitò a a parlare di legalità nell'ambito di una manifestazione locale. All'epoca dei fatti le indagini non erano ancora state avviate e nessuno immaginava l'attività criminale del cittadino nigeriano, contestatagli in seguito dalla procura. Ma quell'invito, letto con gli occhi del presente, assume secondo Fabbri i tratti di un vero e proprio "scivolone". A suo dire, però, i dem non prestarono abbastanza attenzione alle criticità segnalate da ben più di qualche residente. "Una sonora sconfitta arriva anche per tutta quella parte politica che ha sempre negato il problema, ridicolizzando molto spesso i residenti con battute infelici e che purtroppo resteranno scolpite su pietra - il pensiero di Fabbri, espresso in una nota su Facebook - quella stessa parte politica che nel 2012 ha ospitato il padrino della mafia nigeriana locale, DJ Boogye, alla Festa della legalità". Il primo cittadino ha insomma accusato il Pd di scarsa perspicacia: gli esponenti del centrosinistra che allora amministrava Ferrara non si sarebbero resi conto dell'arrivo dei mafiosi nigeriani, minimizzando quelli che erano (stando a quanto emerso a distanza di anni) veri e propri regolamenti conti fra bande rivali.
Fabbri: "Il Pd chieda scusa alla città"
"Noi sapevamo che tutte le scorribande con machete, agguati, risse e rivolte, quotidianamente dinanzi ai nostri occhi, erano molto più che "semplici liti per questioni amorose”, come aveva dichiarato il mediatore culturale ingaggiato dall’amministrazione a guida Partito Democratico - ha continuato Fabbri - la sentenza è la prova che quanto abbiamo sempre sostenuto corrisponde a verità. Non furono certamente percezioni fantasiose dei cittadini: Ferrara era diventata di fatto la capitale della mafia nigeriana in Italia". Secondo Fabbri, numerosi residenti segnalarono all'epoca il problema, così come lo stesso centrodestra fece presente come alla base di tutti quegli episodi potesse esserci un collegamento rappresentato proprio dalla criminalità organizzata. Prove che il Pd raccolse solo in parte, commettendo a quanto sembra diversi errori di (sotto)valutazione. E alla luce di tutto ciò, secondo il sindaco servirebbe un messaggio di scuse.
"Nella vana speranza che il Pd ferrarese e tutti gli amministratori dell’epoca chiedano pubblicamente scusa alla città, riconoscendo i propri errori - ha chiosato Fabbri - ringrazio la magistratura e tutti gli agenti delle forze dell’ordine impegnati sul territorio per la nostra sicurezza".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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