Altre tre realtà comunali della provincia di Latina hanno chiesto di essere ammesse come parte civile nel processo a carico della cooperativa Karibu e del Consorzio Aid, che vede fra gli imputati la moglie, la suocera e i cognati del deputato Aboubakar Soumahoro. Si tratta nel dettaglio dei Comuni di Sezze, Terracina e Roccasecca, che hanno depositato l'istanza nel corso dell'udienza preliminare svoltasi nelle scorse ore davanti al gup del tribunale di Latina. Questi, stando a quel che riporta il sito web LatinaToday, gli ultimi sviluppi del procedimento che vede imputati Liliane Murekatete, Marie Therese Mukamitsindo, Michel Rukundo e Aline Mutesi. Sono chiamati nel dettaglio a rispondere di frode nelle pubbliche forniture, bancarotta fraudolenta patrimoniale per distrazione e auto-riciclaggio nell'ambito della gestione dei fondi per richiedenti asilo e di minori non accompagnati.
Le ultime richieste depositate in ordine cronologico dai tre Comuni pontini vanno ad aggiungersi a quelle già agli atti presentate da Uiltucs, dai diciannove lavoratori rappresentati dall'avvocato Giulio Mastrobattista, dalle amministrazioni di Latina, Aprilia, Pontinia, Monte San Biagio e Fondi (quali enti affidatari di progetti di accoglienza) dal Ministero degli interni (attraverso l'Avvocatura dello Stato) dal Codacons, dal Consorzio Agenzia Inclusione dei Diritti e dal commissario liquidatore della Karibu. Circa una settimana fa Murekatete, consorte di Soumahoro, aveva invece sporto denuncia in procura per sostituzione di persona e falso in atto pubblico, chiedendo l’acquisizione degli atti originali della cooperativa. Diversamente da quanto attestato, sostiene tramite il proprio legale di non aver in realtà mai partecipato alle assemblee e ai consigli di amministrazione della Karibu: alcune delle firme riportate sui verbali delle riunioni in oggetto non sarebbero in realtà attribuibili a lei, a suo dire.
La difesa degli imputati, rappresentata dagli avvocati Lorenzo Borrè e Francesca Roccato, ha dunque presentato eccezioni su alcune costituzioni di parte civile e sulla genericità del capo di imputazione nella richiesta di rinvio a giudizio. Secondo i legali non vengono specificate nel dettaglio le caratteristiche delle convenzioni con i Comuni e le relative inadempienze. Il giudice dell'udienza preliminare ha quindi rinviato il tutto all’udienza del 4 aprile prossimo, quando dovrebbe a quanto pare sciogliere la riserva sia sulle richieste delle parti civili che sulle eccezioni.
A quel punto, la parola passerà prima ai pubblici ministeri Andrea D’Angeli e Giuseppe Miliano per illustrare la richiesta di rinvio a giudizio e poi ai legali della difesa e delle parti civili ammesse. Nelle prossime settimane dovrebbero insomma esserci novità.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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