Emergono nuovi dettagli sulle vicende delle coop gestite dalla famiglia di Aboubakar Soumahoro, dopo che le verifiche condotte dalla procura hanno rilevato come i fondi ricevuti per l'accoglienza dei migranti pare non venissero completamente utilizzati per lo scopo per il quale venivano erogati. "Spregiudicatezza e opacità nella gestione degli ingenti fondi assegnati alla cooperativa sociale... In parte non rendicontati e in parte utilizzati per scopi apparentemente estranei allo scopo sociale: acquisto di beni presso negozi di abbigliamento di lusso", si legge nell'avviso di chiusura indagini.
Oltre a questo, come riporta la Repubblica in edicola questa mattina, nei sopralluoghi effettuati nel 2018 da Asl e Vigili del fuoco di Latina negli appartamenti nei quali venivano ospitati i migranti dalla famiglia Soumahoro sono state rilevate irregolarità alle norme sulla sicurezza, in particolare sull’antincendio. Gli immobili si trovavano ad Aprila e nella zona del pontino, dove le cooperative erano piuttosto attive. Per questo motivo è stata inviata a giudizio la suocera di Aboubakar Soumahoro, la stessa che proprio cinque anni fa, in quel periodo in cui venivano fatte le rilevazioni, riceveva il MoneyGram Award come imprenditrice immigrata dell’anno.
Paradossi della sinistra che, a distanza di anni, emergono nella loro verità più cruda. Marie Therese Mukamitsindo sta affrontando due processi per la gestione delle coop dei migranti e per la pericolosità degli appartamenti nei quali venivano alloggiati gli stessi. Inoltre, il sostituto procuratore Valerio De Luca, come riporta La Repubblica, avrebbe rilevato che le indicazioni fornite sarebbero state eseguite solamente in parte ma non solo, perché la stessa "non si sarebbe preoccupata neppure di garantire la necessaria formazione ai lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi e di quelle antincendio".
Ovviamente, la difesa della donna nega ogni attribuzione e sostiene che le indicazioni non vennero eseguite perché quegli appartamenti non erano più in uso. La prossima udienza è prevista per il prossimo giugno e la difesa delle donne di casa Soumahoro punta all'unificazione dei procedimenti. Moglie e suocera del deputato con gli stivali, insieme ad altri quattro loro parenti, rischiano infatti il rinvio a giudizio dopo la conclamazione delle accuse, per evasione fiscale.
"L'unica condotta che si contesta a Liliane Murekatete è quella di aver provocato un danno erariale da 13.368 euro, conseguente all'asserita violazione dell'obbligo di controllo della dichiarazione dei redditi presentata nel 2020 dalla presidente della Karibu", specifica il legale della moglie di Soumahoro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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