"Ha dato un pugno alla porta e l'ha rotta. Poi mi ha presa per il collo per strangolarmi. Eravamo in bagno. Poi ha fatto finta di svenire". Un altro episodio: "Nostra figlia stava guardando i cartoni animati, lui ha rotto un tavolo di vetro davanti alla bambina. Mi ha dato uno schiaffo. Gli ho detto: Vai via. E lui via via". Il racconto delle presunte violenze subite dalla ex compagna del filosofo Leonardo Caffo, scrittore e autore per varie testate giornalistiche e oggi a processo davanti alla quinta penale del tribunale Milanese va avanti per quattro ore. Più volte la donna si mette le mani sugli occhi. La giudice le chiede se vuole fare una pausa ma lei preferisce continuare.
"Mi diceva che se mi buttavo dal balcone facevo un favore a tutti. Quando mi strangolava mi diceva: 'Ti uccido'". Racconta ancora la donna che dopo avere fatto denuncia, Caffo va a parlare con dei suoi amici. "La situazione si è fatta brutta - avrebbe detto loro - vorrei farla impazzire e buttare giù dal balcone". Secondo la ex "lui mi avrebbe voluto fare piazzare per pazza. Essendo uno scrittore, un filosofo, con una certa fama, avevo paura che potesse distruggermi e farmi passare per pazza". Ha anche raccontato: "Mi diceva 'ti invidio perché sei esattamente ciò di cui scrivo, ce l'ho con la tua famiglia perché invidio l'affetto".
Così la giovane donna ha poi descritto la relazione con Caffo iniziata nella primavera del 2019: "Mi ha inviato una mail da un indirizzo di posta elettronica che aveva appena inventato, scritto in un modo che solo io potevo capire, con parole intime. Mi chiedeva di vederci per l'ultima volta, di andare a Chiaravalle in taxi e di lasciare il telefono a casa". E anche: "Già alla fine di agosto lo volevo lasciare" ma dopo la confessione di un bacio al suo ex ragazzo "lui ha parlato con i miei genitori, disperandosi; io ero la cattiva. Mi sono sentita in colpa, pensavo di aver fatto la cosa più brutta del mondo". La ex compagna di Caffo ha poi parlato di insulti ("mi fai schifo, sei una persona inutile") e maltrattamenti ("mi ha preso la testa e me l'ha sbattuta contro il finestrino, rompendolo e contro lo specchietto").
Nel corso dell'udienza la difesa, con gli avvocati Filippo Corbetta e Romana Perin, ha prodotto alcune chat e file audio. L'accusa era rappresentata dalla pm Francesca Gentilini. SI torna in aula il 27 febbraio quando potrebbe essere sentito l'imputato,. La sentenza è attesa, salvo imprevisti, per il 26 marzo.
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