Era finito in manette lo scorso aprile con l'accusa di stalking, anche dopo aver inviato attraverso la chat di Instagram alcune immagini di casse da morto all'ex-fidanzata. Era inoltre stato accusato di averla a più riprese minacciata di morte, causandole un forte stato d'ansia per la propria incolumità. Ma proprio nelle scorse ore, è tornato in libertà: il tribunale di Santa Maria Capua Vetere ne ha infatti decretato l'assoluzione, in quanto secondo il giudice il fatto non sussiste. Protagonista della vicenda in questione che arriva da Marcianise (una realtà comunale della provincia di Caserta) è un uomo di 36 anni, finito sul banco degli imputati per aver perseguitato l'ex-compagna: secondo gli investigatori, non avrebbe mai accettato la fine della loro storia e per questo le avrebbe più volte rivolto minacce.
Stando a quanto riportato dalla stampa locale, i due hanno avuto in passato una relazione sentimentale durata dai primi mesi del 2021 fino allo scorso gennaio, quando la donna decise di troncare il loro rapporto. La diretta interessata avrebbe deciso di interrompere la convivenza a causa dell'atteggiamento del partner: a suo dire, a causa di una presunta dipendenza da alcol e sostanze stupefacenti, l'uomo l'avrebbe più volte minacciata ed aggredita. Minacce che sarebbero andate avanti anche dopo la rottura: in un'occasione, il trentaseienne avrebbe raggiunto l'ex-compagna in un bar della zona, imponendole di non frequentare altri uomini e spintonandola sino a farla cadere a terra. In un'altra circostanza se la sarebbe invece presa con la sua vettura, danneggiandola. La situazione era nel frattempo peggiorata, da quando la presunta vittima informò l'ex-compagno della volontà di andare a vivere con un altro. E da allora, il trentaseienne avrebbe stretto ulteriormente la presa.
A spingerla ad allertare le forze dell'ordine sarebbero stati anche alcuni messaggi minacciosi, che l'ex-compagno le inviava in chat su Instagram, spesso corredati da foto di bare. Sulla base di quanto riportato dal sito CasertaNews, l'uomo avrebbe concluso una di queste conversazioni con la donna inviandole la fotografia di una bara, corredata da una didascalia: "La mia preferita per te". E quando, circa tre mesi fa, il trentaseienne si presentò sotto l'abitazione dell'ex-compagna pretendendo di entrare, la donna avvisò i carabinieri.
I militari dell'Arma la trovarono in forte stato di agitazione, notando poi l'uomo sulle scale che conducevano all'appartamento e procedendo quindi al suo arresto. Le indagini successivamente condotte hanno poi fatto sì che il trentaseienne finisse a processo. E la giustizia si è espressa: il fatto non sussiste, l'imputato è stato assolto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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