Minaccia la moglie, ma viene assolto: "Colpa degli abusi da bimbo al Forteto"

Un trentottenne è stato assolto dall'accusa di minacce e molestie ai danni dell'ex-moglie: secondo il giudice sarebbe incapace di intendere e di volere, in quanto gli abusi che avrebbe subìto sin da bambino nella comunità del Forteto lo avrebbero segnato psicologicamente

Minaccia la moglie, ma viene assolto: "Colpa degli abusi da bimbo al Forteto"

Era stato accusato di minacce e molestie nei confronti dell’ex-moglie ed era quindi finito alla sbarra, nelle scorse ore. Alla fine però, il giudice lo ha assolto: il suo atteggiamento era dovuto ai numerosi traumi e agli abusi subìti durante l’infanzia sia in famiglia che da ospite della comunità del Forteto. Protagonista della vicenda che arriva da Firenze è un uomo di 38 anni, accusato dall’ex-consorte. Per una questione che ha fatto indirettamente emergere un’altra storia dolorosa, ben conosciuta dalle cronache toscane (e non solo): si tratta dello “scandalo Forteto”. Quella del Forteto era sulla carta una sorta di comunità di recupero fondata nel 1977: aveva sede nel Mugello (a Vicchio, per la precisione) e si occupava della cura e del reinserimento dei minori vittime di violenza.

Secondo quanto emerso dalle vicende giudiziarie e da tre commissioni di inchiesta regionale e nazionale invece, all'interno della struttura si commisero abusi psicologici e sessuali nei confronti dei minorenni e dei disabili che erano stati dati in affidamento dal Tribunale dei minori alla cooperativa che gestiva il tutto. E il trentottenne sarebbe rimasto al Forteto per oltre un ventennio, dal 1996 al 2016, restandone psicologicamente segnato. Secondo quanto riportato da La Nazione, quando aveva 14 anni sarebbe stato costretto dai genitori affidatari a presentare una denuncia nei confronti dei suoi genitori naturali per maltrattamenti mai avvenuti. Aggressioni e violenze psicologiche e fisiche che avrebbe invece subìto dal padre affidatario (oltre che da altri membri della comunità) in maniera sistematica e continua. E che l’aggredito, anni dopo, avrebbe poi riversato sulla compagna. Per sbrogliare il caso che appariva da subito particolarmente delicato, si è quindi resa necessaria una perizia psichiatrica.

E secondo la dottoressa Gemma Brandi, perito del tribunale di Firenze, l’uomo "presenta un disturbo post traumatico da stress cronico ritardato, connesso al suo vissuto infantile: ciò sarebbe avvenuto sia all’interno della famiglia d’origine ad opera del padre sia all’interno della struttura del Forteto, a cui era stato affidato all’età di 11 anni.

La vittima di abusi, se non adeguatamente sostenuta, assume su di sé la colpa dell’abusante, quindi sempre alla ricerca di una pena da espiare, per una colpa non sua, che va invece restituita a chi ne è titolare". E sulla base di questi riscontri, il giudice non ha potuto far altro che disporne l’assoluzione, in quanto l’imputato era evidentemente incapace di intendere e di volere.

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