I punti chiave
Un colpo di scena nella vicenda del rapimento di Sofia dalla clinica "Sacro Cuore" di Cosenza: il marito di Rosa Vespa, Moses Aqua, è stato scarcerato dal pm Tridico perché non avrebbe partecipato al sequestro: è questa la notizia che arriva dal tribunale di Cosenza dopo l'interrogatorio di garanzia nel carcere del capoluogo calabrese. La donna, invece, rimane in carcere e indagata per sequestro di persona.
L'interrogatorio
L'udienza di convalida del fermo per Rosa Vespa e il marito Moses è durata circa un'ora e mezza durante la quale i coniugi hanno risposto a tutte le domande ma la donna si è presa tutte le responsabilità dell'accaduto dando conferma di quanto stava emergendo dalle indagini, ossia che l'uomo fosse ignaro di tutto. Ecco perché, alla fine dell'udienza, il gip ha chiesto che l'uomo fosse scarcerato. "È davvero provato da tutta la vicenda ma ha confermato che non si era mai accordo di nulla: la moglie gli mostrava il pancione", ha dichiarato a LaPresse l'avvocato che segue il caso, Gianluca Garritano, aggiungendo che "Moses si è dichiarato innocente, si è accorto che non era suo figlio solo a casa e subito dopo è arrivata la polizia. Il mio cliente è del tutto estraneo alla vicenda, è stato ingannato dalla moglie".
"Il mio assistito - ha aggiunto il difensore - è stato creduto totalmente perché lui stesso ha ritenuto credibile la gravidanza portata avanti dalla moglie. Ci sono anche delle foto che ritraggono Moses mentre bacia la pancia della moglie".
Visita psichiatrica per la donna
Non ha saputo motivare il folle gesto la 51enne che ha rapito Sofia: la donna, che viene assistita dall'avvocato Teresa Gallucci, ha spiegato di aver finto una gravidanza di nove mesi ingannando anche il proprio coniuge ma sottolineando, durante l'interrogatorio, di non aver avuto intenzione di fare male a nessuno.
Dal momento che non è stata in grado di dare una spiegazione logica del suo gesto, l'avvocato ha chiesto di sottoporre la donna a una visita psichiatrica in carcere che non ha trovato nessuna opposizione da parte del pm ma chiedendo anche una misura meno restrittiva in carcere: su questo punto, però, il gip non si è ancora pronunciato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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