Nessuna sospensione per il provvedimento di fermo della nave Ong Mare Jonio. Lo ha deciso il giudice civile del Tribunale di Ragusa Claudio Mangioni che ha rigettato l'istanza d'urgenza presentata dagli avvocati di Mediterranea Saving Humans. Per il giudice "non appaiono sussistenti i profili di periculum dedotti dai ricorrenti a sostegno dell'istanza cautelare". L'organizzazione aveva sperato in un blitz simile a quello già compiuto dallo stesso tribunale per la nave Sea Watch 5 ma, stavolta, non sussistono i presupposti per l'accettazione dell'istanza di urgenza. Non è il primo caso di rigetto da parte di un giudice per i provvedimenti d'urgenza presentati dalle Ong contro il decreto Piantedosi.
"Mare Jonio è una motonave di bandiera italiana iscritta nei registri tenuti dalla Capitaneria di porto di Catania, che non è abilitata al servizio di salvataggio", scrive il giudice di Ragusa in risposta "all'allegata attività principale dei ricorrenti consistente nel monitoraggio del rispetto dei diritti umani in mare e nella tutela del diritto alla vita tramite la predisposizione di attività di soccorso". Le attività per le quali Mare Jonio è autorizzata sono: Rimorchio e rimozione dalla superficie del mare di oli minerali, conservazione, trasporto e discarica degli stessi. E ancora, trasporto di carico solido uniformemente distribuito in coperta (carico max 1 t/mq) non scorrevole, in ragione delle caratteristiche strutturali e costruttive. Il giudice, inoltre, spiega che "si ha reiterazione della violazione quando, nei cinque anni successivi alla commissione di una violazione amministrativa, accertata con provvedimento esecutivo, lo stesso soggetto commette un'altra violazione".
La nave, quindi, resterà ferma fino al termine dei 20 giorni indicati dal provvedimento ed è chiamata al pagamento di un'ammenda di 10mila euro. "È preoccupante che la contrapposizione ideologica su un tema di fondamentale importanza, come l'immigrazione, possa dar luogo a una mistificazione dei fatti", ha commentato questo pomeriggio il ministro Matteo Piantedosi durante il question time. "È sulla base della condotta tenuta dalla nave Mare Jonio che sono state applicate dalle autorità competenti le sanzioni previste dal decreto-legge numero 1 del 2023 e il conseguente fermo dell'imbarcazione", ha spiegato ancora il ministro dell'Interno.
"Il soccorso in mare è un'attività delicata e complessa, che ha le sue regole da rispettare in quanto ogni forma di spontaneismo o di disordine, in tale ambito, potrebbe incidere sulla prioritaria esigenza di salvaguardare l'incolumità e la vita delle persone", ha rammentato il titolare del Viminale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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