L'antisemitismo continua a dilagare nel mondo. Le autorità degli Emirati hanno localizzato il corpo del rabbino Zvi Kogan, scomparso nel paese da giovedì. E nelle scorse ore si è registrata tanta paura nella zona dell'ambasciata israeliana in Giordania, dove una persona ha aperto il fuoco contro una pattuglia di polizia che stava operando nel quartiere Rabiah di Amman. L'uomo armato - inseguito e circondato - è stato poi ucciso; al bilancio si aggiungono 3 agenti feriti. Le indagini sono in corso per approfondire l'identità della vittima e per scoprire se fosse un'azione premeditata e pianificata da tempo nei minimi particolari. Di certo si è trattato di un attacco che ha preso di mira le forze di sicurezza pubblica del paese.
Ucciso il rabbino Kogan
Ieri l'auto di Kogan era stata individuata (abbandonata) ad Al-Ain, a circa 90 minuti da Dubai, facendo crescere i timori di chi temeva per la sua sorte. La notizia della sua morte è stata commentata in maniera durissima da Israel Katz: "L'omicidio del defunto emissario Chabad Zvi Kogan negli Emirati è un crimine terroristico antisemita codardo e spregevole".
Il ministro israeliano della Difesa ha assicurato che lo Stato di Israele "non si fermerà né starà in silenzio" fino a quando i responsabili "di questo atto criminale" non pagheranno per le loro azioni. "Invio le mie più sentite condoglianze alla famiglia Kogan in questo momento difficile e rafforzo l'impegno di tutti coloro che sono coinvolti nelle indagini e nel perseguimento della giustizia", ha aggiunto Katz.
Il Consiglio di sicurezza nazionale israeliano ha invitato i suoi connazionali a evitare i viaggi non essenziali negli Emirati: il livello di allerta è a 3 perché persiste una minaccia per gli israeliani e gli ebrei che si trovano nel Paese. Nello specifico si consiglia di mantenere una maggiore vigilanza nei luoghi pubblici (inclusi ristoranti, hotel, bar) e di evitare di visitare attività commerciali, luoghi di ritrovo e luoghi di intrattenimento identificati con la popolazione israeliana ed ebraica.
Spari vicino l'ambasciata d'Israele in Giordania
L'aggressore in Giordania viene descritto come un "fuorilegge con trascorsi criminali" legati alla droga. La polizia della Giordania aveva isolato l'area vicino l'ambasciata, per cui era stata disposta una massiccia sorveglianza in seguito ad alcuni spari uditi. Due testimoni hanno fatto sapere che le pattuglie e le ambulanze si sono precipitate sul punto a stretto giro; i residenti sono stati invitati a rimanere nelle proprie case. Una fonte di sicurezza giordana ha riferito che adesso la situazione è sotto controllo.
قوات الأمن تغادر تدريجياً منطقة السفارة الإسرائيلية بعمّان.. ومصدر أمني أردني لـ" #العربية": الأوضاع تحت السيطرة pic.twitter.com/o9xIMzgCjF
— العربية الأردن (@AlarabiyaJordan) November 24, 2024
La zona nei pressi dell'ambasciata israeliana è già stata teatro di frequenti manifestazioni contro Israele, in particolare dopo l'escalation in Medio Oriente per l'attentato di Hamas il 7 ottobre 2023: il sentimento contro lo Stato ebraico è forte. Molti dei circa 12 milioni di cittadini della Giordania sono di origine palestinese, visto che loro o i propri genitori sono stati espulsi o sono fuggiti durante i combattimenti che hanno accompagnato la proclamazione della nascita di Israele nel 1948.
Inoltre il trattato di pace tra Giordania e Israele è assai impopolare: viene pesantemente criticato da chi ritiene che la normalizzazione delle relazioni sia un vero e proprio tradimento dei loro compatrioti palestinesi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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