Nuovi guai per Antonio Paolo Foresta, già imputato con l'accusa di omicidio preterintenzionale dell'ex miss Campania Annamaria Sorrentino, sua moglie, morta nell'estate del 2019 precipitando dal balcone di una palazzina mentre si trovava in vacanza in Calabria con il marito e alcuni amici. Il 36enne è stato rinviato a giudizio davanti al tribunale di Treviso con l'ipotesi di reato per truffa assicurativa. Nonostante i due processi pendenti a suo carico, oggi Paolo Foresta, difeso dall'avvocato Fabrizio De Maio del foro di Lagonegro, è a piede libero.
La morte dell'ex miss Campania
Annamaria Sorrentino, 25 anni di Melito, ex miss Campania, morì il 16 agosto del 2019 dopo essere precipitata dal balcone di un appartamento nel villaggio turistico di Parghelia, in Calabria. La giovane si trovava in vacanza assieme al marito, Antonio Paolo Foresta, e due coppie di amici. Tutti i villeggianti, compresa la vittima, erano audiolesi. Sul caso la procura di Vibo Valentia aprì un'inchiesta ipotizzando che non si fosse trattato né di un incidente né di un suicidio. Secondo gli investigatori, infatti, la giovane stava scappando dal marito violento. Sulla base di questa ricostruzione, a ottobre del 2022, Foresta fu rinviato a giudizio con l'accusa di omicidio preterintenzionale. Imputati nel processo, ma per favoreggiamento, anche Gaetano Ciccarelli e Francesca Nero, marito e moglie, che si trovavano in casa quando si consumò la tragedia. Per i magistrati testimoniarono tentando di coprire le eventuali responsabilità del marito di Annamaria.
Il possibile movente
Secondo l'ipotesi accusatoria, Foresta nutriva rabbia e risentimento nei confronti della moglie per la presunta relazione extraconiugale con un ragazzo che, nell'estate del 2019, si trovava in vacanza con la coppia. Il giorno della tragedia, Annamaria, nel tentativo di sottrarsi all'ennesima aggressione da parte del coniuge - pare che l'uomo già in precedenza avesse alzato le mani sulla 25enne - si sarebbe data alla fuga "in direzione del balcone-terrazzo posto allo stesso livello della sala da pranzo - la ricostruzione del pm Corrado Caputo - e, dopo avere attraversato di corsa la porta finestra, avrebbe impattato con violenza contro la balaustra di legno che delimita il balcone alla quale a causa dell’energia dell’urto che la sbalzava verso l’esterno, non riusciva ad aggrapparsi precipitando nel vuoto e sbattendo la testa violentemente la testa sul selciato".
La lettera di Caputo: "Amavo mia moglie"
Foresta si è sempre professato estraneo ai fatti. Innocenza, vera o presunta, che aveva ribadito in una lettera aperta ripresa lo scorso ottobre dal Corriere del Mezzogiorno: "Non l’ho uccisa io. Io ero innamorato di mia moglie e di certo la sua morte ha provocato un immenso dolore nel mio cuore. - scriveva il 36enne - Attualmente soffro di depressione. In questi anni sono stato massacrato da tutta Italia. Sono stato descritto come un mostro che ovviamente non sono. Ho partecipato a molte trasmissioni televisive con l’intento di raccontare come fossero andate davvero le cose. Con mille difficoltà, ho sempre cercato di spiegarmi ma essendo sordomuto non sono mai stato capito del tutto. Per chi vive questa disabilità risulta difficoltoso esprimere con chiarezza tutto quello che si pensa e si vuole dire. È vero, io e Annamaria litigavamo come normalmente accade tra marito e moglie quando qualcosa non va.
Sfido chiunque a dire che con il proprio partner non abbia litigato". Secondo i familiari della vittima, invece, la relazione coniugale era giunta al capolinea e Annamaria sarebbe stata in procinto di lasciare il marito.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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