Omar Favaro "non può scontare una 'pena naturale' che dura e persiste nel tempo oltre e al di là di quella già espiata". Lo si legge nelle motivazioni con cui il Tribunale del Riesame di Torino, due settimane fa, ha rigettato il ricorso della Procura di Ivrea che chiedeva di applicare una misura cautelare restrittiva nei confronti del 40enne, indagato per maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale nei confronti dell'ex moglie. "Omar è molto soddisfatto dell'esito del Riesame perché lui si è sempre professato innocente rispetto a questa vicenda. Il fatto che un tribunale composto da tre giudici abbia confermato l'insussistenza dell'esigenza cautelare rappresenta una punto di partenza importante in vista del percoso giudiziario che dovrà affrontare", dice a ilGiornale.it l'avvocato Lorenzo Repetti, legale di Favaro.
"Fatti di Novi Ligure riguardano il passato"
Ventidue anni fa, Omar Favaro fu protagonista del delitto di Novi Ligure assieme alla fidanzatina dell'epoca, Erika De Nardo. Un precedente che, secondo i magistrati del Riesame, non può costituire uno dei criteri per valutare la pericolosità del 40enne nel merito dell'attuale vicenda giudiziaria in cui è coinvolto. Va tenuto conto che il massacro fu "commesso da un minorenne - mettono nero su bianco i magistrati - nell'ambito di una relazione di coppia in cui Favaro era soggetto debole e dipendente. I presenti fatti di reato riguardano, invece, un Favaro adulto e maturo e si inseriscono in un contesto affettivo diverso".
Le accuse di maltrattamenti nei confronti della ex moglie
Quanto alla richiesta di applicare una misura cautelare restrittiva nei confronti dell'indagato per i presunti maltrattamenti nei confronti della ex moglie, i giudici precisano che i fatti contestati sono avvenuti "in ambito domestico" e che negli ultimi anni Favaro "si è mosso attraverso le vie legali e le forme e nei modi previsti dall’ordinamento". Ciò detto, il Riesame conferma i gravi indizi di colpevolezza riguardo all'ipotesi accusatoria. Nel capo d'imputazione - precisa il Corriere.it - si fa riferimento a minacce di morte, botte, soprusi fisici e psicologici, oggetti scagliati addosso e insulti.
Il legale: "Omar è molto soddisfatto"
"Le motivazioni del Riesame confermano la buona impressione che abbiamo avuto nella prima udienza. - spiega l'avvocato Repetti - e che poi è stata confermata con il deposito del dispositivo di due settimane fa.
Mi sembra di capire che il tribunale non solo non abbia riconosciuto alcuna esigenza cautelare, ma abbia messo in dubbio una parte dell'impianto accusatorio". Chiaramente "siamo ancora nella fase cautelare. - conclude il legale - Ma ci sarà tempo e modo nel corso del processo per discutere l'intero compendio probatorio che è stato raccolto".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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