Omicidio Yara, per la prima volta i reperti in aula: "Bossetti contentissimo"

I legali dell'ex muratore di Mapello, condannato all'ergastolo per l'omicidio della 13enne di Brembate, potranno visionare per la prima volta i reperti su cui c'erano le tracce di "Ignoto Uno"

Omicidio Yara, per la prima volta i reperti in aula: "Bossetti contentissimo"
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I difensori di Massimo Bossetti, l'ex muratore di Mapello condannato all'ergastolo per l'omicidio di Yara Gambirasio, potranno visionare per la prima volta i reperti su cui, all'epoca delle indagini, furono evidenziate le tracce dell'allora "Ignoto Uno" portando alla risoluzione del caso. L'udienza è fissata per il prossimo 20 novembre nell'aula dell'Assise di Bergamo e sarà presieduta dal giudice Donatella Nava. "Bossetti è contentissimo", ha dichiarato all'agenzia stampa Adnkronos l'avvocato Claudio Salvagni che, assieme al collega Paolo Camporini, assiste il 53enne.

I reperti

Il procedimento giudiziario che, il 12 ottobre del 2018, si è concluso con la condanna in via definitiva all'ergastolo di Massimo Bossetti ruota attorno alla intricata e controversa questione dei reperti su cui furono trovate tracce di un Dna nuclerare maschile, poi ritenuto sovrapponibile con quello dell'ex muratore bergamasco. Si tratta, in particolare, dei leggins neri e gli slip che Yara indossava la sera della scomparsa, il 26 novembre 2010. Le tracce genetiche, contrassegnate come appartenenti a "Ignoto Uno", furono considerate dagli inquirenti dell'epoca la prova regina dell'intero compendio probatorio. Sta di fatto che i difensori di Bossetti non hanno mai potuto visionare il materiale acquisito dagli inquirenti e, solo a seguito dell'ultimo ricorso, hanno ottenuto l'autorizzazione per poterlo visionare.

L'udienza

Salvo sorprese, nell'udienza del 20 novembre dovrebbero esserci in aula anche i 54 campioni di Dna che furono trasferiti da un frigorifero dell'ospedale San Raffaele di Milano all'Ufficio corpi di reati del Tribunale di Bergamo. Va detto che gli avvocati di Bossetti non potranno né toccare né fotografare i reperti ma, a quanto risulta, potranno assistere alle "operazioni di rimozione e riapposizioni dei sigilli" affidate a un carabiniere e un poliziotto. L'udienza sarà videoregistrata e presieduta dal giudice Nava.

"Bossetti è contentissimo"

L'ex muratore di Mapello, che ora si trova recluso nel carcere di Bollate, sarà presente in aula. "È contentissimo", racconta all'Adnkronos l'avvocato Claudio Salvagni in riferimento alla reazione del suo assistito. "Per la prima volta, nel suo processo si fa qualcosa che finora gli è stato negato. - ha proseguito il legale - Fin dall'udienza preliminare, ormai circa nove anni fa, chiediamo che ci venga concesso l'accesso ai reperti".

L'obiettivo dei difensori è quello di poter trovare sui reperti tracce utili a Bossetti per tentare una eventuale revisione del caso, chiaramente possibile solo a fronte di nuove prove. Il 53enne si è sempre professato innocente.

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