I punti chiave
Dapprima avrebbe lusingato gli allievi "prescelti", poi li avrebbre convocati nella sua camera da letto, dove si sarebbero consumati gli abusi. È l'accusa nei confronti di Daniele Franci, 46 anni, ex direttore artistico dell'associazione "Etoile Centro Teatrale" di Reggio Emilia, rinviato a giudizio per violenza sessuale. Le presunte vittime, undici in totale, lo accusano di "pratiche estreme" durante i rapporti intimi. L'indagato, che già due anni fa era finito in carcere a Modena per gli episodi contestati, ora è tornato a piede libero. Non ha mai replicato pubblicamente alle accuse, anche se respinge gli addebiti sostenendo la tesi del "complotto" - scrive il Corriere della Sera - ordito dai ragazzi ai suoi danni.
Le accuse
Le indagini dei carabinieri di Reggio Emilia sono iniziate nell'aprile del 2022, dopo la denuncia di un ex allievo. Il ragazzo, che all'epoca dei fatti aveva 20 anni, era stato assunto come stagista nell'associazione teatrale fondata da Franci. Per un anno aveva alloggiato in una villa a Pieve, sede del centro teatrale, dove si sarebbero consumati gli abusi. A seguire sono arrivate le denunce di altri 10 allievi di età compresa tra i 17 e i 22 anni. Tutti i racconti, a quanto pare ben circostanziati, avrebbero concordato sul modus operandi del 46enne che, secondo l'accusa, "avrebbe approfittato del suo carisma per attirare ragazzi fragili". Le presunte vittime "seguivano il suo gruppo teatrale e vedevano in lui una guida".
Le "pratiche estreme" con gli allievi
Gli abusi si sarebbero consumati a partire dal 2016 e proseguiti fino all'estate del 2021. Le "convocazioni" dei "prescelti" avvenivano nella sala costume dell'associazione, ma anche durante le trasferte. Il 46enne non si sarebbe limitato agli approcci sessuali, ma avrebbe sperimentato "pratiche estreme" con anche la simulazione di "strangolamento" della presunta vittima.
La difesa
Al processo, che inizierà il 19 giugno, Franci si difenderà sostenendo la tesi del complotto: gli allievi si sarebbero coalizzati contro lui, accordandosi in chat sulla versione da fornire ai carabinieri in sede di denuncia. Circostanza che per il pm Valentina Salvi, titolare dell’inchiesta, sarebbe smentita da alcune intercettazioni.
"Il fatto che abbiamo scelto il rito ordinario - dice al Corriere il suo legale, Giulio Garuti - dimostra che non abbiamo nulla da temere. Nel processo Franci riuscirà a dimostrare la sua innocenza".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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