Processo Fini-Tulliani, prescritta l’accusa di associazione a delinquere

Il processo riguarda la vendita della casa di Montecarlo, lasciata in eredità dalla contessa Annamaria Colleoni ad Alleanza Nazionale

Processo Fini-Tulliani, prescritta l’accusa di associazione a delinquere
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Prescritta l'accusa di associazione a delinquere, essendo stata esclusa l'aggravante della transnazionalità, nel processo che vede imputati l'ex presidente della Camera Gianfranco Fini, Elisabetta Tulliani, il fratello Giancarlo Tulliani e il padre Sergio Tulliani. Il caso è quello dell’ormai nota casa di Montecarlo lasciata in eredità dalla contessa Annamaria Colleoni ad Alleanza Nazionale – di cui Fini era leader - che secondo quanto ricostruito dall’accusa sarebbe stata acquistata da Giancarlo Tulliani attraverso società off-shore. È rimasta in piedi la sola accusa di riciclaggio, nella prossima udienza, fissata per il 18 marzo, è in programma la discussione della procura.

La vicenda della casa di Boulevard Princess Charlotte 14 a Montecarlo venne lasciata in eredità dalla contessa Colleoni ad Alleanza Nazionale nel 1999. Nel luglio del 2008 la casa venne acquistata per appena 300 mila euro dalla società Printemps. Tre mesi più tardi, a ottobre, venne venduta a un’altra società offshore, la Timara Limited, per 330 mila euro. Nell’agosto del 2010 la Procura di Roma aprì un’indagine contro ignoti sulla casa di Montecarlo con le ipotesi di reato di appropriazione indebita e truffa aggravata ma l’inchiesta fu archiviata poco dopo, venne stabilito che AN poteva vendere l’appartamento a chi voleva e alla cifra che riteneva più opportuna.

Ma negli anni successivi emerso ulteriori dettagli e nuovi personaggi, a partire dall’imprenditore Francesco Corallo, rinviato a giudizio dalla procura di Roma con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio, al peculato e all’evasione fiscale. Un’indagine certificò che la proprietà della società offshore che acquistò la casa di Montecarlo era di Corallo: dopo averla affittata a Tulliani, l’imprenditore la rivendette a 1,36 milioni di euro a una società di proprietà Tulliani con sede in Svizzera.

Lo scorso marzo, Finì affermò in tribunale di essere stato ingannato dalla compagna e dai suoi familiari. "Quella dell'appartamento di Montecarlo è stata la vicenda più dolorosa per me, sono stato ingannato da Giancarlo Tulliani e dalla sorella Elisabetta", il suo j'accuse: "Loro insistettero perché mettessi in vendita l'immobile.

Giancarlo mi disse che una società era interessata ad acquistarlo ma non sapevo che della società facevano parte lui e la sorella: la sua slealtà e la volontà di ingannare e raggirare credo si sia dimostrata in tutta una serie di occasioni". Appuntamento alla prossima udienza.

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