"Omicidio". Nei guai i proprietari dei rottweiler che hanno sbranato Paolo Pasquini

I parenti del runner chiederanno di approfondire meglio la dinamica della tragedia anche mediante consulenti tecnici e le audizioni di tutti i testimoni

Il runner Paolo Pasqualini
Il runner Paolo Pasqualini
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I familiari di Paolo Pasqualini, il runner di 39 anni sbranato e ucciso da tre rottweiler domenica mattina mentre faceva jogging nel bosco di Manziana, in provincia di Roma, hanno fatto sapere attraverso il loro legale, Giacomo Marini, che presenteranno una denuncia per omicidio alla procura di Civitavecchia. Simonetta e Priscilla Pasqualini, madre e sorella della vittima, non demordono e hanno intenzione di andare fino in fondo nella tragica vicenda. "In giornata - ha dichiarato l'avvocato Marini - nomineremo un perito medico-legale che parteciperà all'autopsia e già da oggi i parenti stanno valutando l'ipotesi di presentare una denuncia integrativa per omicidio. L'atto che presenteranno si andrà ad aggiungere all'informativa di reato già trasmessa dai carabinieri della compagnia di Bracciano alla procura della Repubblica".

La richiesta di approfondimenti

I parenti di Paolo Pasqualini, inoltre, chiederanno nella denuncia di approfondire meglio la dinamica della tragedia, anche mediante consulenti tecnici e le audizioni di tutti i testimoni. "I proprietari dei tre cani si facciano avanti e spieghino come sono riusciti a scappare i tre molossi", hanno ribadito. Di parere opposto è Giancarlo Ascanio, il legale dei proprietari dei tre rottweiler che nega l'imperizia nella gestione dei cani da parte dei suoi assistiti. "La notizia secondo cui i cani sarebbero fuggiti dalla proprietà in conseguenza dell'accidentale apertura del cancello - ha spiegato l'avvocato - è infondata. I rottweiler in questione non hanno mai dato alcun problema, né manifestato aggressività in alcuna forma, sono sempre stati seguiti da un veterinario di fiducia ed hanno convissuto fin da cuccioli sia con i proprietari che con i loro figli, di 11 e 13 anni".

Nessun allevamento clandestino

Il legale ha anche smentito l'esistenza di un allevamento clandestino di rottweiler sul terreno di proprietà dei suoi clienti.

"La provenienza dei cani Arian, Aron e Apollo - ha detto - è certificata e gli stessi sono stati regolarmente registrati all'anagrafe canina e coperti da garanzia assicurativa per responsabilità civile, come previsto dalla legge". Gli animali, quindi, secondo l'avvocato Ascanio, sono stati accolti in famiglia per compagnia e posti anche a guardia dell'abitazione che si trova in una zona particolarmente isolata.

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