È rimasto paralizzato a causa di un incidente occorsogli durante una partita di basket, nell'ormai lontano 2014. Se quel giorno, in palestra, fossero però stati presenti i materassini di protezione da porre dietro il canestro, oggi il protagonista di questa vicenda non sarebbe forse su una sedia a rotelle. E nelle scorse ore il tribunale di Alessandria ha disposto in suo favore un maxi-risarcimento di poco inferiore al milione e mezzo di euro, che dovrà essere corrisposto in solido dalla Federazione Italiana Pallacanestro e dalla società sportiva che ospitò quella gara. Un indennizzo che dovrebbe consentire ad un uomo di 33 anni di origini toscane (e alla sua famiglia) un'esistenza più serena, a quasi un decennio di distanza dalla tragedia che gli ha cambiato per sempre la vita. Stando a quanto riportato dalla testata Luccaindiretta.it, tutto iniziò in un pomeriggio di nove anni fa, quando il ragazzo giocava ancora a basket ed era impegnato in un match in Piemonte valido per il campionato di Serie C.
Durante una normale azione di gioco, finì però oltre il perimetro del campo e nella foga sbattè violentemente la testa contro il muro. Un impatto tremendo, a seguito del quale riportò una grave lesione al cranio con emorragia cerebrale. L'allora ventiquattrenne perse subito conoscenza e venne ricoverato all’ospedale di Alessandria, dove fu sottoposto d'urgenza ad un intervento chirurgico. Il primo di una lunga serie di interventi, a dirla tutta: gli fu diagnosticata una grave forma di tetraparesi spastica, tale da costringerlo sulla sedia a rotelle per il resto della vita. L'assicurazione lo risarcì successivamente in sede stragiudiziale con 265mila euro, ma l'ex-cestista era certo che il suo infortunio fosse stato causato in primis dal fatto che non tutte le regole sulla sicurezza degli atleti fossero state rispettate, quel giorno.
Lo testimoniava il fatto, a suo dire, che i materassini di protezione dietro il canestro furono posizionati in quella palestra solo dopo l'incidente: se ci fossero già stati già in quell'occasione, avrebbero probabilmente attutito lo scontro con la parete. Una lacuna, ravvisata anche dai giudici di primo grado, che ha violato oltretutto il regolamento della federazione relativo all’impiantistica sportiva. E a pagare, letteralmente, saranno sia la Fip che il club ospitante. "In conclusione ritiene il tribunale che sia la società sia la federazione abbiano concorso, in eguale misura, a cagionare il sinistro de quo - si legge nella sentenza - con le condotte colpevoli sopra evidenziate”. L'uomo e i suoi genitori saranno quindi risarciti con circa 1.500.000 euro, per un totale che supera il 1.
700.000 se nel conteggio viene inclusa anche la somma già erogata in sede stragiudiziale. Con l'auspicio che quanto accaduto rappresenti un monito anche per il futuro, continuando a tenere alta l'attenzione sulla sicurezza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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