Sfrattata dalla villa di Berlusconi, arriva la vendetta di Barbara Guerra. “Audio esclusivo”

La donna - una delle “olgettine”- ha ricevuto la lettera di sfratto dalla dimora del valore di quasi un milione di euro da una società immobiliare riconducibile agli eredi di Silvio Berlusconi. E ora si vendica

Barbara Guerra all'esterno del palazzo di Giustizia di Milano
Barbara Guerra all'esterno del palazzo di Giustizia di Milano
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Sfrattata dalla lussuosa villa in cui viveva da anni nel monzese, arriva ora la “vendetta” di Barbara Guerra tramite un audio “esclusivo”. La donna - una delle “olgettine”- ha ricevuto in questi giorni la lettera di sfratto dalla dimora del valore di quasi un milione di euro da parte di una società immobiliare riconducibile agli eredi di Silvio Berlusconi.

L’ex premier aveva infatti concesso alle ragazze, travolte dalle inchieste, alcuni comodati d’uso proprio in via Olgettina: l’obiettivo, da sempre apertamente dichiarato dal fondatore di Forza Italia, sarebbe stato di compensare almeno in parte le conseguenze sulle loro vite dell'attenzione negativa avuta dai media nei loro confronti. E non - come da sempre affermato dalla procura nelle accuse formulate per il Ruby Ter e poi smontate dal tribunale (tutti assolti, si attende la Cassazione) - pagare il loro silenzio nei processi.

La fine del privilegio di abitare nella villa di Bernareggio ha quindi scatenato la reazione di Guerra, assistita dai legali Federico Sinicato e Nicola Giannatoni, che ha fatto avere a diversi organi di stampa un audio in cui si parla proprio di quei comodati. Lo scopo: dimostrare che la villa, a differenza di quanto si afferma nell’avviso di sfratto con termine 31 dicembre 2023, le sarebbe stata donata.

“Perché il comodato e non l’intestazione?”, chiede lei nell'audio in questione e cioè nella telefonata con il Cavaliere risalente al 2015, nel pieno del processo Ruby Ter. “Perché adesso non si può”, risponde Berlusconi. Che poi sintetizza: “Se no è corruzione". "Quando finisce il processo te la faccio”. Una promessa non mantenuta.

Tra comodato d’uso e la presunta donazione evocata da Guerra vi è una differenza sostanziale: se nella donazione ci si spoglia dell'immobile, il comodato,

implica e presuppone l'obbligo di restituzione del bene. Che è quanto in effetti avverrà, a meno di colpi di scena, il 1° gennaio del 2024 con la restituzione della villa ai legittimi proprietari: gli eredi di Berlusconi.

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