Tragedia di Piazza San Carlo, Appendino condannata a un anno e cinque mesi

La stessa pena è stata formulata per l'ex capo di gabinetto Paolo Giordana mentre è stato assolto l'ex presidente dell'agenzia turismo Torino, Maurizio Montagnese

Tragedia di Piazza San Carlo, Appendino condannata a un anno e cinque mesi
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La Corte di assise di Appello di Torino ha condannato l'ex sindaco Chiara Appendino a un anno, 5 mesi e 23 giorni nell'ambito del processo per la tragedia che avvenne il 3 giugno del 2017 in piazza San Carlo a Torino. La stessa pena è stata formulata per l'ex capo di gabinetto Paolo Giordana, mentre è stato assolto per non aver commesso il fatto Maurizio Montagnese all'epoca dei fatti responsabile dell'agenzia Turismo Torino.

Lo scorso 17 giugno la Corte di Cassazione aveva annullato la precedente sentenza di appello dichiarando "irrevocabile" la responsabilità penale di Appendino per tutti i capi di imputazione (disastro, omicidio e lesioni, tutti in forma colposa), ma ordinando ai giudici di ricalcolare al ribasso la sua condanna (18 mesi) perché nel frattempo c'erano state delle remissioni di querela (presentate dalle parti civili). Gli avvocati dell'esponente del Movimento 5 Stelle avevano proposto un anno di reclusione con la conversione in centomila euro. Il procuratore generale Nicoletta Quaglino questa mattina aveva invece chiesto per l'ex prima cittadina una condanna a un anno quattro mesi e 10 giorni.

Il processo riguarda le lacune nella organizzazione e nella gestione dell'evento di Piazza San Carlo del 3 giugno 2017, quando durante la proiezione sul maxi-schermo della finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid ci furono una serie di ondate di panico tra la folla radunata. Morirono schiacciate, due donne Erika Pioletti di 38 anni e Marisa Amato di 65 mentre altre 1.600 persone rimasero ferite.

Come sottolineato dai giudici della Cassazione, la Appendino "non si è limitata a ideare la proiezione della partita di calcio, ma ha dato impulso alle scelte riguardanti il luogo di svolgimento e l'ente deputato ad organizzare la manifestazione, senza preoccuparsi di valutare la sostenibilità in termini di sicurezza di tali scelte. Ha, inoltre, mancato negligentemente di adottare l'ordinanza anti-vetro, circostanza che ricade nella fase organizzativa dell'evento, con innegabili conseguenze sulla sicurezza della manifestazione".

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