Stupri e crack: s'indaga sul rampollo milanese che terrorizza le escort

La procura di Milano ha aperto un'inchiesta sul 50enne milanese, erede di una famiglia molto falcoltosa, che avrebbe picchiato e costretto al consumo di droga le escort brasiliane

Stupri e crack: s'indaga sul rampollo milanese che terrorizza le escort

Il Dipartimento "Soggetti deboli" della Procura di Milano ha aperto un'inchiesta sul rampollo 50enne che avrebbe picchiato e costretto al consumo di crack decine di escort brasiliane. I racconti sul presunto predatore seriale erano stati messi nero su bianco dal Corriere della Sera qualche settimana fa. Quegli articoli ora sono finiti agli atti dell'indagine coordinata dal procuratore aggiunto Letizia Mennella e affidata ai poliziotti della squadra Mobile.

Chi è il rampollo che terrorizza le escort

Sull'identità del presunto "cacciatore di escort", per lo più ragazze transgender brasiliane, si sa poco e nulla. O meglio: le generalità del sospettato sono note agli inquirenti che, però, si riservano di procedere con cautela e riservatezza. Il caso attraversa, infatti, il complesso mondo della prostituzione milanese con "differenti scenari delinquenziali" - scrive il Corriere - che il soggetto in questione conoscerebbe "da tempi di certo non recenti". A quanto pare, si tratta di un 50enne che gestisce alcune attività imprenditoriali fuori Milano, rampollo di una famiglia nobile, già a processo per un'altra vicenda: l'accusa di stalking nei confronti della ex compagna. Nella chat delle escort che di solito incontra in case ed alberghi nel quartiere Brera, è stato bollato come "pericoloso". E potrebbe esserlo sul serio dal momento che le vittime - o presunte tali - hanno raccontato di stupri, botte e assunzione, contro la loro volontà, di sostanze stupefacenti. Il condizionale è d'obbligo dal momento che vige la presunzione di innocenza nei confronti dell'uomo e, va detto, non ci sono denunce formali a suo carico.

I racconti

Tutto ruota attorno ai racconti resi dalle escort al Corriere. Occorre precisare che in molte non hanno ancora i documenti in regola e dunque sono restie, per ovvi motivi, a rivolgersi alle forze dell'Ordine. Non solo. Le ragazze transgender hanno detto di essere state minacciate dal rampollo che, peraltro, vanterebbe "amicizie importanti" in diversi ambiti. Al punto da essere quasi intoccabile e inattacabile. Di certo la fedina penale di costui non è specchiata ed ha già incrociato la giustizia per avvenimenti minori.

Quanto al processo per stalking, si basa su una prima denuncia dell'ex compagna, una seconda denuncia a integrazione, l'intervento di un commissariato e le deposizioni rese da tre persone (tra cui una parente del 50enne). Al momento l'identità del presunto predatore seriale resta sottotraccia ma non è detto che, nelle prossime settimane, possano esserci degli importanti risvolti giudiziari.

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